"Domenico Paschetta: "In tempo di crisi, dobbiamo essere straordinari"
Dopo oltre dieci anni al vertice della cooperativa Lagnasco Frutta (oggi Lagnasco Group), egli ricopre anche la presidenza dell'O.P. Ortofruit Italia e della cooperativa Agrifrutta di Saluzzo. In carica nella Giunta camerale cuneese, Paschetta è inoltre alla guida istituzionale di Confcooperative Cuneo.
Il modello cooperativo
Secondo Domenico Paschetta, di fronte alla lettura odierna di un crescente calo dei consumi interni, per l'economia del nostro Paese si profila l'urgenza di una filiera agricola e agroalimentare più competitiva, più organizzata, dove la governance democratica sia in mano ai produttori agricoli: il modello cooperativo garantisce tutto questo e, ad oggi, rappresenta anche la scelta più frequente di organizzazione economica nel mondo agricolo europeo.
"La cooperativa è storicamente il modello di aggregazione e concentrazione che meglio ha risposto alle esigenze dei produttori agricoli – spiega Paschetta - proprio perché la sua mission sta nel determinare la concentrazione reale dell'offerta. Faccio dunque mie le parole dello storico d’impresa Giuseppe Berta, dicendo che vale più la cooperazione della leadership."
"La cooperazione è stata per me sicuramente una scuola imprenditoriale, ma soprattutto di vita - racconta Paschetta - in cui ho avuto l'opportunità di comprendere il valore delle persone, dei rapporti professionali, fino a cogliere la centralità dell'imprenditoria cooperativa come anello di congiunzione tra la produzione e il mercato, da locale a mondiale. Un training quotidiano, in cui la visione d'insieme di altri settori economici, sempre rappresentati nel mondo cooperativo, mi ha educato a sfatare il mito dei campanili. Oltre all'imprevedibilità tipica dell'agricoltura, infatti, il fenomeno della globalizzazione ha sicuramente innescato la più significativa rivoluzione interna del comparto, il quale ha dovuto guardarsi allo specchio e rinnovarsi sia dal punto di vista produttivo, sia in un quadro di competenze più ampio tra logistica, sicurezza, ricerca, marketing."
Da sinistra a destra: Mario Tommaso Abrate (Presidente Fedagri Piemonte), Maurizio Gardini (Presidente di Confcooperative) e Domenico Paschetta (Presidente di Confcooperative Cuneo).
Anche sul piano della rappresentanza, i macrofenomeni economici hanno guidato verso una crescente necessità di sintesi e aggregazione, da cui ha preso vita l'Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci) e il suo Settore Agroalimentare, presieduto dal vertice confederale Maurizio Gardini. "Da cooperatore, posso affermare con una nota di orgoglio che – pur nell'iter difficile che tutto questo ha comportato – ad oggi la nostra regione Piemonte detiene il primato nazionale del settore nella Produzione Integrata, che rende merito di per sé alla sfida assunta in termini di qualità e avanzamento tecnologico. Allargando lo sguardo alla storia del cooperativismo regionale e provinciale, i dati testimoniano chiaramente come la diffusione del modello cooperativo abbia garantito la sopravvivenza stessa del settore agricolo, dato dal reinvestimento dell'utile sul territorio."
Da sinistra: Domenico Paschetta, Maurizio Gardini e Massimo Gallesio (Direttore Generale di Confcooperative Cuneo).
La campagna ortofrutticola piemontese
In riferimento all'ultima campagna ortofrutticola, risulta ingente il prezzo inferto al Piemonte dalle gelate invernali del 2012, che hanno aggravato il momento già difficile per molte aziende del comparto. Sottolinea Paschetta: "Una crescente preoccupazione deriva dalla contrazione dei consumi, abbinata a una minore disponibilità di prodotto. Sul kiwi, per esempio, abbiamo registrato un calo di quasi l'80%, secondo i dati delle cooperative associate. Flessioni della produzione ortofrutticola si rilevano inoltre anche in altre regioni italiane e in molti Paesi dell'Europa occidentale."
Domenico Paschetta (a destra), insieme al responsabile amministrativo di Ortofruit Italia, Carlo Manzo.
Le mele hanno fatto da contraltare alla carenza di kiwi, offrendo risultati di vendita più che soddisfacenti; per quanto riguarda la frutta estiva (pesche, nettarine, albicocche, susine), la domanda europea ha integrato positivamente quella interna; gli ortaggi, pur rappresentando una percentuale inferiore, stanno acquisendo una connotazione di territorialità, oltre che di produzione "programmata", grazie a un interessante incremento nei volumi commercializzati tramite il canale della Gdo-Grande distribuzione organizzata nazionale.
Il marketing territoriale ha inciso positivamente anche sul riscontro commerciale per i piccoli frutti, che si conferma un comparto interessante per le realtà imprenditoriali giovanili, così come per la conversione e/o differenziazione colturale delle aziende più innovative.
La riforma della Pac-Politica agricola comunitaria
La sfida a costruire in Europa un'agricoltura sempre più organizzata e orientata al mercato costituisce, secondo Paschetta, uno dei temi di fondo della riforma della Politica agricola comunitaria (Pac), nella quale il sostegno alle Op-Organizzazioni di produttori resta una priorità imprescindibile, in virtù della recente conferma sull'orientamento strategico dell'Ocm-Organizzazione comune di mercato ortofrutta, la cui efficacia è provata da ben 15 anni di collaudo tramite le OP ortofrutticole dell'Ue.
"Proprio grazie al regime dell'Ocm – spiega Paschetta - le cooperative europee sono riuscite a migliorare la qualità e la sicurezza delle produzioni ortofrutticole, a realizzare importanti investimenti, a valorizzare con successo i prodotti e a collocarli sui mercati esteri. Il tutto svolgendo un importante ruolo sul piano delle garanzie ambientali e offrendo ai propri soci servizi concreti, contribuendo contemporaneamente all'innovazione del modello aziendale."
I rappresentanti della 4 OP che fanno parte di Assortofrutta.
"Il co-finanziamento obbligatorio da parte dei produttori della Op, poi, non solo raddoppia le risorse disponibili, ma garantisce anche che vengano investite unicamente in azioni realmente efficaci; un orientamento che sempre più premierà le imprese che hanno intrapreso l'iter del rafforzamento imprenditoriale, dell'innovazione, della riduzione dell'impatto ambientale e dell'internazionalizzazione. Totale coerenza, pertanto, con la linea che riconoscerà centralità alle Op nella prossima Pac, individuandole quale strumento in grado di rafforzare il potere dei produttori sul mercato aggregandone l'offerta."
Ortofruit Italia a Fruit Logistica. In foto, l'Assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto, Romualdo Riva (responsabile commerciale Ortofruit Italia) e Domenico Paschetta (presidente).
Le sfide per il futuro
Dal passato al presente, venendo alle sfide della frutticoltura piemontese e ai suoi punti di forza, il futuro è - secondo Paschetta: "Di chi meglio saprà interpretare il mercato, pur partendo da costi di produzione più elevati rispetto ad altri Paesi competitors. Professionalità, efficienza logistica, qualità, innovazione, ricerca varietale, sostenibilità ambientale e marketing legato ai prodotti-bandiera sono le parole chiave che ci permetteranno di superare questo gap epocale, facendo leva sulle "doti" del territorio: l'ampia gamma di produzioni locali, la combinazione strategica di pianura e pedemontano, il parterre di imprese molto variegato, anche per dimensioni."
"Proprio per questo, nell'ultima assemblea quadriennale di Confcooperative Cuneo, abbiamo voluto sintetizzare la mission delle nostre imprese con uno slogan quanto mai attuale: ESSERE STRAORDINARI IN TEMPO DI CRISI. E' l'augurio che estendo a tutti gli imprenditori del nostro settore."
Autore: Renata Cantamessa
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