Produzione mondiale di kiwi abbastanza stabile; l'Italia produce piu' della Nuova Zelanda
Fin dal 2000, l'Italia è risultata il primo paese produttore, anche se la sua quota è gradualmente diminuita. Nel 2011 ha rappresentato oltre un quarto del totale mondiale, con 430.000 tonnellate.
Secondo le statistiche della FAO, nello stesso periodo, la Nuova Zelanda si è cllocata al secondo posto, con una forte crescita che l'ha portata a produrre fino a 400.000 tonnellate. La produzione in Cile è raddoppiata arrivando a 235.000 tonnellate. La Grecia, ugualmente, ha raddoppiato la sua produzione, fino a 140.000 tonnellate. La Francia figura al quinto posto: dal 2000, la sua produzione ha subito una lieve contrazione. Seguono a distanza USA, Iran e Turchia.
La Nuova Zelanda è il principale Paese esportatore al mondo. Dal 2000 al 2011 le esportazioni di questa nazione sono aumentate, passando da 250.000 tonnellate a più di 400.000.
Nel 2011, il valore complessivo delle esportazioni neozelandesi di kiwi era di 825 milioni di dollari. L'Italia era al secondo posto con 360.000 tonnellate esportate. Il Cile è al terzo posto con 180.000 tonnellate. Si verificano anche delle ri-esportazioni di questo frutto: è il caso del Belgio, un grande riesportatore, che ha movimentato un volume di 120.000 tonnellate. Attualmente, i Paesi Bassi ri-esportano circa 30.000 tonnellate.
Il Belgio è il principale importatore di kiwi. Si tratta soprattutto di prodotti neozelandesi: nel 2011, 100.000 tonnellate delle 122.000 complessive erano costituite dei frutti provenienti dalla Nuova Zelanda. Spagna e Germania sono altri due importatori, con quantità pari a più di 100.000 tonnellate. Seguono Russia, Paesi Bassi Giappone, Stati Uniti, Francia e Italia. Più della metà delle importazioni nei Paesi Bassi è costituito da prodotto neozelandese che viene fornito tramite il Belgio. Cile e Italia sono altri fornitori di discrete quantità. Le operazioni di ri-esportazione dai Paesi Bassi sono per gran parte dirette in Germania, ma anche in Francia e Polonia.
La previsione è che la produzione della Nuova Zelanda di quest'anno (2013) diminuisca del 10% rispetto a quella del 2012, anno che a sua volta aveva registrato una riduzione rispetto a quanto prodotto nel 2011.
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