
Attualmente, si stanno studiando i dati raccolti dal gruppo di lavoro, coordinato dal dottor Alessandro Simeone, il quale dichiara a FreshPlaza: "La stagione corilicola 2012 è stata caratterizzata da due fattori che hanno influenzato la qualità delle nocciole campane, vale a dire le alte temperature e una piovosità eccezionale. La combinazione di questi due elementi ha portato a un'alta percentuale di attacchi patogeni sul frutto e a una scarsa attività dei principi attivi consentiti sulle cimici, inficiando fortemente il prodotto finale."
Gli studi effettuati in collaborazione con il Centro meteorologico della Regione Campania, coordinato dal dottor Luigi Conelli, hanno confermato una stretta correlazione tra l'andamento termico stagionale e lo sviluppo di insetti dannosi alla coltura del nocciolo, calcolato mediante l'ausilio dei Gradi Giorno. La presenza di stazioni meteorologiche iMETOS ha inoltre permesso un continuo e costante monitoraggio delle medie termiche e, quindi, una previsione dei voli di insetti dannosi quali le cimici, per il nocciolo, e Cydia pomonella e Rhagoletis completa, per il noce, con risultati molto soddisfacenti.

"Purtroppo - continua Alessandro Simeone - le alte temperature registrate durante il periodo primaverile-estivo, sin dalle prime luci dell'alba, hanno reso inutili gli interventi fitosanitari, provocando un aumento del cimiciato e del potenziale infettivo per il 2013."
Oggi, in sinergia con Fedagri Campania e le sue cooperative aderenti, si sta predisponendo un efficace programma di lotta integrata da proporre agli uffici competenti, puntando su tempi e modalità di intervento differenti.
Secondo Riccardo Calcagni, presidente della Cerere, è fondamentale che anche le associazioni di categoria, quali FruitImprese, siano coinvolte in un'azione di sensibilizzazione che riguardi tutta la filiera.
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Alessandro Simeone
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