
"Si tratta di un segnale positivo e di una notizia importante per il settore, in particolar modo per il mondo produttivo, che in questi anni ha dovuto superare diverse difficoltà" commenta Salvi. "Quello statunitense è un mercato che può assorbire grandi volumi ma, soprattutto, capace di valorizzare la qualità, ed è quindi in grado di apprezzare i nostri prodotti. E questa per noi è chiaramente una direzione obbligatoria: o riusciamo a creare maggiori sbocchi commerciali per le nostre produzioni o saremo costretti a ridurle."
"Un paese con la nostra tradizione produttiva, leader a livello europeo o internazionale per diverse referenze - penso a mele, pere, uva e kiwi - non può che essere avvantaggiato da questa apertura" continua Marco Salvi, che considera anche raggiungibile l'obiettivo di Unione europea e Stati Uniti di siglare un accordo entro pochi anni.
"Noi non partiamo da zero: il lavoro che il Ministero delle Politiche agricole, la Regione Emilia-Romagna e il CSO-Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara hanno avviato in fatto di barriere fitosanitarie sarà sicuramente utile per la risoluzione di questa annosa problematica."
Andamenti positivi per la campagna frutticola 2012/13
"Dopo la disastrosa stagione 2011/12, l'attuale campagna frutticola si presenta più vivace per mele e pere sia in quanto ad andamento della domanda che dei prezzi. Tuttavia, nel caso di produzioni nella norma, andrebbe valorizzata la ricerca di nuovi mercati" insiste il presidente di Fruitimprese. "Rispetto ai recenti invii in Corea - che per ora ha assorbito quantitativi irrisori, ma che è comunque importante in termini di potenzialità future - va sottolineato come le nostre aziende si siano organizzate, diventando insieme più forti e competitive. Questa è la strada che ci permetterà di raggiungere anche altri mercati."
I dati import-export a novembre 2012
I flussi in esportazione e in importazione sono rimasti praticamente inalterati; la differenza l’ha fatta un leggero incremento del valore delle nostre importazioni (+2,2%) a fronte di un leggero calo del valore dell’import (-2%).
"Tale leggera flessione in valore delle importazioni sottolinea che il consumo sul mercato nazionale soffre della crisi attuale", nota il presidente di FruitImprese.
Complessivamente da gennaio a novembre le imprese italiane hanno esportato 3,667 milioni di tonnellate per un valore di poco superiore a 3,550 miliardi di euro.
"Credo si possa confermare - conclude Marco Salvi - che l'export è sempre più strategico per il nostro settore, che sempre più prodotti vengono richiesti all'estero e che si consolidano i mercati in cui siamo presenti. Dobbiamo però continuare ad allargare i nostri confini."