"Diciamo quindi che il mercato è ripartito per quanto riguarda Germania, Austria e Danimarca. Come azienda abbiamo infatti aumentato il fatturato con l'estero negli ultimi anni."
Joe e Sebastiano Fortunato in occasione di Fruit Logistica 2013.
Sul mercato europeo l'azienda Fortunato esporta principalmente pomodori ciliegino, pomodori a grappolo e minori volumi di pomodoro insalataro. "Nei nostri paesi di destinazione abbiamo spazi commerciali concreti durante l'arco dell'anno, in particolare nei periodi invernali; non appena infatti arriva sul mercato il prodotto francese o quello olandese gli acquirenti iniziano a spostare le preferenze, anche per una questione di prezzi. Non riusciamo ad essere competitivi da questo punto di vista - continua Joe - Per noi il periodo di lavoro si concentra tra novembre e marzo. Chi acquista il pomodoro a Pachino, desidera un prodotto di qualità e spende qualcosa in più aspettandosi giustamente il riscontro del sapore."
Indicando un prezzo medio per tipologia di prodotto, Joe dichiara: "Per il ciliegino siamo intorno ai 2 euro quest'anno, perché le vendite non sono andate troppo bene; per il pomodoro a grappolo ci aggiriamo intorno a 1,20 euro; per l'insalataro si fa invece un discorso di qualità, pertanto si sono toccate punte anche di 3 euro."
In riferimento alla crisi economica, Joe sottolinea che sul mercato italiano si è registrato un calo del 30-35% in termini di fatturato e di consumi. "Meno male quindi che abbiamo avuto domanda dall'estero, che ha compensato questo gap."
Riguardo al confezionamento del prodotto destinato all'estero, l'azienda utilizza prevalentemente il cartone da 10x500g (10 vaschette da 500g). Un'altra tipologia di confezionamento è il 12x400g.

A livello extra-europeo l'azienda Fortunato ha ricevuto richieste dalla Russia, la quale si sta affacciando con interesse alle produzioni della Sicilia. "Fino a ieri hanno lavorato con il Marocco e i Paesi Bassi, però a quanto pare non sono rimasti soddisfatti del prodotto e quindi vogliono testare quello siciliano."
Esportare implica tanti aspetti. "Le strutture che in Sicilia vogliono servire per esempio la Grande distruzione organizzata-GDO tedescadevono comunque adeguarsi con delle certificazioni di produzione (GlobalGAP). Accanto a questo c'è da tenere presente il rispetto delle normative, molto rigide, sul livello massimo di residui presenti nei prodotti."
Aspettative per il futuro
"A livello nazionale la vedo buia con la GDO, perché ci mette a confronto con tutti gli altri, giocando al ribasso - commenta Joe - Per quanto riguarda l'estero, al contrario di 5-6 anni fa, adesso i paesi sono concentrati prevalentemente sulla qualità e sul sapore, aspetti che prima interessavano meno. In futuro quindi vedo molte più opportunità di esportazione per la nostra azienda. Stiamo sempre più puntando a migliorare il lavoro con Germania, Austria e Danimarca. Con la Francia abbiamo già un rapporto consolidato."
"Per il futuro vedo la nostra azienda sempre più focalizzata su un prodotto di qualità, non ci interessa un discorso di massa, in quanto siamo dell'idea che non ci porterebbe da nessuna parte. Vedo la nostra azienda sempre più proiettata all'estero."

Joe fortunato
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