I commenti di Coldiretti e Cia sul Pil agricolo italiano
"Le aziende agricole fanno sempre più fatica a stare sul mercato - sottolinea Politi - schiacciate prima di tutto dal peso dei costi di produzione: in media d'anno la voce energia è aumentata del 7,9 per cento, i mangimi del 5 per cento e i concimi del 4,1 per cento. Tutte spese in più non compensate dai prezzi praticati sui campi, che invece nel 2012 sono cresciuti solo del 2,1 per cento. E poi l'Imu ha messo il carico da novanta con un aumento stimato di 130 milioni di euro solo per il gettito dei terreni agricoli, mentre il 'credit crunch' ha ormai raggiunto livelli insostenibili, con tre imprese su cinque che denunciano difficoltà enormi nell'accesso a finanziamenti e prestiti".
"Tutto questo, insieme alla burocrazia farraginosa e a fattori congiunturali come la lunga siccità estiva e poi il maltempo improvviso, hanno portato quasi 17.000 aziende agricole e chiudere i battenti nel 2012 e continuano a frenare ogni slancio imprenditoriale in quelle che resistono. Ecco perché ora non si può più aspettare - conclude Politi -. Nella prossima legislatura il nuovo Governo dovrà affrontare in maniera seria i problemi del comparto agroalimentare, con interventi mirati e concreti. Non è pensabile disperdere una risorsa economica fondamentale per la ripresa del Paese che vale il 15 per cento del Pil".
L'analisi della Coldiretti
Il valore aggiunto agricolo italiano nel 2012 cresce in Italia del 2,2% a prezzi correnti nonostante il drastico tagli dei raccolti agricoli per effetto dell'andamento climatico anomalo. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Eurostat, in occasione della diffusione dei dati Istat che evidenziano peraltro un calo congiunturale del settore agricolo nel quarto trimestre.
In ambito agricolo - spiega la Coldiretti - la campagna vitivinicola del 2102 è stata tra le più scarse degli ultimi decenni (-8%) e sembra prospettarsi un'annata in flessione anche per l'olio di oliva (-11,7% sul 2011), frutta (-9,7%) e ortaggi (-7%), secondo le previsioni dell'Ismea. Anche mais e soia - continua la Coldiretti - hanno accusato nel 2012 una flessione dei raccolti, rispettivamente del 16% e del 4,4%, mentre frumento duro e tenero hanno registrato un incremento della produzione, rispettivamente pari a +12,4% e a +22,9%. Sul fronte dei prezzi - conclude la Coldiretti - si è verificato un aumento medio dei listini alla produzione dei prodotti agricoli del 2,1% nel 2012, a fronte di un incremento medio del 2,8% dei costi per effetto dei forti rincari dei prodotti energetici (+7,9% rispetto al 2011), degli animali di allevamento (+6,6%), dei mangimi (+5%) e dei concimi (+4,1%).