"Convegno "Essere DOP: attese e prospettive... la filiera dell'Aglio Bianco Polesano DOP a confronto"
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Con il Regolamento 2081 del 1992, poi sostituito dal 510/06, l'Unione Europea ha, con decisione, adottato indirizzi che consentissero alle produzioni agroalimentari europee, in grado di differenziarsi dalle produzioni di massa, di avere una propria competitività nel mercato dell'agroalimentare. In particolare, con l'istituzione dei marchi DOP, IGP, l'Unione ha inteso tutelare le produzioni tipiche di qualità, specifiche dei diversi territori.
Ciò ha garantito la protezione di due categorie principali di interessi:
1) quella dei produttori, attraverso l'uso esclusivo della denominazione e il contestuale diritto di vietare e perseguire qualunque forma di utilizzo indebito del marchio da parte di soggetti non legittimati;
2) quella dei consumatori, sempre più interessati a conoscere e fruire dei valori materiali e immateriali che accompagnano il prodotto.
Anche i produttori del Polesine, fin da subito, hanno apprezzato e avuto fiducia in tali strumenti. E' questo un settore in continua evoluzione a livello comunitario, la cui ultima tappa è stata l'adozione del "pacchetto qualità".
Una serie di proposte attraverso le quali l'Unione introduce una politica di qualità finalizzata ad aiutare gli agricoltori a comunicare meglio le caratteristiche qualitative dei prodotti ed a garantire maggiore trasparenza per i consumatori.
Di questo sono convinti tutti quei produttori che hanno aderito alle DOP e IGP del Polesine, certi che solo in questo modo ed in un contesto di filiera, si potrà garantire il consumatore e promuovere i valori qualitativi intrinsechi in tali prodotti e lo stretto legame con il territorio di origine.