
I kiwi, commercializzati da Naturitalia e confezionati nello stabilimento del consorzio Frutteto di Cesena (FC), hanno superato dapprima i rigidi controlli autoimposti dalle norme qualità di Kiwifruit of Italy e, successivamente, le verifiche fitosanitarie di pre-clearance svolte congiuntamente dai servizi fitosanitari regionali e da quelli coreani.
"C'è soddisfazione per l'apertura di questo nuovo mercato e per il superamento dei controlli previsti dal rigido protocollo di esportazione", ha commentato Patrizio Neri del consorzio Frutteto, presidente del Consorzio Kiwigold, che negli stessi giorni ha confezionato ed esportato verso la Corea anche il primo dei due container previsti di kiwi Jingold a polpa gialla.

Completeranno il programma di Kiway destinato al mercato coreano altri sette container, che nelle prossime settimane verranno confezionati presso gli stabilimenti delle società emiliano-romagnole Spreafico, Salvi-Unacoa, Granfrutta Zani, Orogel, Terremerse-Pempacorer e della veneta Frutta C2 che, insieme a Naturitalia, compongono la compagine sociale del consorzio.
"Kiway punta a divenire la marca di riferimento del kiwi italiano verso i nuovi mercati di oltremare - ha commentato Gabriele Ferri di Naturitalia - e c'è molto entusiasmo da parte di tutti i soci di Kiwifruit of Italy per essere riusciti, a pochi mesi dalla sua costituzione, a realizzare il progetto di una marca unica attorno alla quale lavorano imprese così importanti. Una marca, peraltro, ricca di contenuti, a partire dai parametri di qualità garantiti, fino ai programmi di promozione a destinazione."

"In effetti - ricorda Alessandro Fornari del Consorzio Kiwigold e presidente di Kiwifruit of Italy - abbiamo superato solo il primo di tre esami che il nostro kiwi dovrà affrontare per avere successo. Il prossimo è rappresentato dai controlli fitosanitari che verranno svolti dalle autorità coreane all'arrivo dei container, previsto per la prima settimana di marzo. Quello più importante, tuttavia, sarà conquistare la fiducia dei consumatori coreani; per questo ci siamo concentrati sul fornire frutti dalle caratteristiche organolettiche ottimali, utilizzando esclusivamente partite provenienti da aziende selezionate, raccolte al giusto grado di maturazione e con la garanzia di un contenuto elevato in sostanza secca elevato."
"Abbiamo un piano per il lancio di Kiway – conclude Fornari - che prevede una campagna di comunicazione verso i consumatori coreani incentrata sull'italianità e le eccellenze del made in Italy come moda, arte, design, alle quali vogliamo affiancare il kiwi, superando, come già avviene in questi campi, le loro aspettative in termini di gusto e valore."

I soci di Kiwifruit of Italy sottolineano l'importanza del lavoro svolto dai Servizi fitosanitari di Emilia-Romagna e Veneto, il supporto fornito dal ministero delle Politiche agricole e il puntuale coordinamento del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara.
L'esperienza svolta porterà certamente a un ulteriore miglioramento delle attività produttive e logistiche delle imprese che stanno partecipando al programma di esportazione in Corea.