De Castro: un anno di lavoro per una PAC realmente vicina agli agricoltori
Sono alcuni numeri dell'attività 2012 del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, contenuti nel rapporto delle attività del terzo anno di legislatura Year Report 2012 presentato ieri 19 dicembre a Roma, nel corso di un incontro con i principali operatori del settore agricolo, al quale hanno preso parte l'assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefano e il dirigente del Mipaaf Giuseppe Blasi (Capo dipartimento DG Competitività per lo sviluppo rurale del ministero).
"Ho deciso di presentare, per il terzo anno consecutivo, il rapporto delle mie attività – ha sottolineato De Castro nel suo intervento – perché ritengo fondamentale la rendicontazione. Chi ha un incarico pubblico deve avere la massima trasparenza nei confronti dei cittadini, devono conoscere quello che facciamo e i risultati che abbiamo ottenuto".
Il 2012 è stato dedicato in gran parte alla riforma della PAC, la Politica Agricola Comune che è la principale politica europea e uno degli strumenti concreti del processo di integrazione europea. "Siamo entrati nella fase più delicata e complessa del processo di riforma – ha dichiarato De Castro – I mesi che ci attendono da qui alla fine della legislatura, rappresentano un momento chiave non solo per le risposte che la PAC saprà dare ai cittadini e agli agricoltori europei, ma anche riguardo alla stessa possibilità di concludere il negoziato entro i tempi previsti".
Il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale ha confermato che la Commissione Agricoltura, i prossimi 23 e 24 gennaio, voterà la riforma della PAC con gli emendamenti migliorativi apportatati alla proposta della Commissione. Il Parlamento Europeo è co-decisore, e le ultime riforme ai regolamenti assegnano un ruolo di primo piano ai presidenti di Commissione nelle trattative tra Parlamento e Consiglio; per De Castro lo strumento della co-decisione è quello da utilizzare per l'approvazione di una riforma realmente utile al sistema agricolo: "Solo attraverso un lavoro istituzionale comune che coinvolga tutte le Istituzioni europee, si potrà approvare una riforma ambiziosa e coerente con il contesto in cui dovrà essere calata. La co-decisione è il veicolo per migliorare il processo decisionale, ciò che occorre è usarla nel modo giusto".
Questi gli obiettivi che si è posta la Commissione Agricoltura: nessun taglio nominale alle risorse, riduzione della burocrazia che pesa sulle imprese agricole, rendere facilmente applicabile lo strumento del greening.
Gli altri temi e i risultati ottenuti
"Accanto a ciò, la mia attività nel 2012 è stata arricchita da un lavoro profuso anche in ambiti direttamente o indirettamente connessi a quelli agricoli. Per citarne alcuni – sottolinea De Castro - ricordo le nuove regole sui regimi di qualità dei prodotti agricoli, il negoziato sulle prospettive finanziarie dell'Unione per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020, gli interventi sul riequilibrio della catena alimentare, la strategia sull'animal welfare, la politica di promozione europea, la gestione delle emergenze e delle crisi di mercato e le attività tese al rafforzamento del ruolo decisionale del Parlamento Europeo in materia agricola, l'impegno per garantire gli aiuti europei alle zone terremotate".
Oltre al lavoro fatto sulla "controproposta PAC", una serie di altre tematiche hanno caratterizzato l'agenda dei lavori della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. Tra questi, una particolare attenzione meritano "le nuove regole sui regimi di qualità dell'agricoltura europea".
"A tal riguardo, è opportuno segnalare alcune novità introdotte dal Parlamento Europeo - conclude De Castro - Innanzitutto, il rafforzamento dell'efficacia delle disposizioni di controllo contro le usurpazioni, imitazioni ed evocazioni. Poi l'introduzione in etichetta di riproduzioni della zona di origine geografica e di riferimenti testuali, grafici o simbolici allo Stato membro e/o alla regione (marchi d'area). Altrettanto importante è la novità (anche questa già approvata in commissione agricoltura e che ha trovato conferma nel testo finale) che riguarda l'introduzione per i prodotti con marchio di qualità STG di una procedura semplificata per la sostituzione di denominazioni registrate senza riserva del nome in base al vecchio quadro normativo. Da segnalare, infine, il nuovo regime delle indicazioni facoltative di qualità in etichetta tra cui rientrano i "prodotti dell'agricoltura di montagna".