PAC 2014-2020: a Bologna un convegno promosso dalla Regione per fare il punto in vista del negoziato finale
Tra i punti più contestati della riforma Ciolos, che sono stati oggetto di quella che il presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro ha definito "una vera e propria controproposta" da parte del Parlamento europeo, vi è quello degli aiuti diretti ripartiti utilizzando come parametro prevalente quello della superficie agricola e non quello del valore delle produzioni, con danni pesanti dunque per un'agricoltura ad alto valore aggiunto come quella italiana che pesa per il 12-13% della Plv europea e solo per il 7% della superficie agricola. Contestate anche le proposte sul greening, che prevedono di destinare alle misure agroambientali una percentuale del 7% della superficie per tutte le aziende dai tre ettari in su; l'aggravio degli oneri burocratici; le risorse troppo scarse per le assicurazioni sul reddito e i fondi mutualistici.
"Il 23 e 24 gennaio prossimi la Commissione agricoltura del Parlamento europeo voterà la riforma della politica agricola comune - ha spiegato De Castro - una riforma che modifica in maniera sensibile la proposta della Commissione UE e che si prefigge l'obiettivo di renderla meno burocratizzata, più flessibile, più vicina alle esigenze degli agricoltori europei. L'impegno della Commissione agricoltura e dell'intero Parlamento, che grazie alla codecisione vede sensibilmente accresciuto il suo ruolo decisionale, va nella direzione di una riforma 'non a tutti costi' e che nonostante i pesanti tagli al budget 2014-2020 prospettati dal Consiglio UE sia realmente in grado di garantire e coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale".
La nuova PAC dovrebbe essere approvata in via definitiva a giugno 2013. Ma – ha spiegato De Castro - "la PAC non scade" e se a quella data non ci sarà un accordo, nel 2014 scatterà una proroga dell'attuale programmazione sia per quanto riguarda gli aiuti diretti che per il Programma di sviluppo rurale.