La britannica National Farmer's Union riferisce che oltre 300.000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli "insoliti", ma coltivati a livello nazionale, raggiungeranno gli scaffali della grande distribuzione quest'anno, dopo che le stesse catene hanno deciso di allentare i requisiti per le forniture, di fronte a una stagione colturale particolarmente difficoltosa (
vedi anche notizia su FreshPlaza del 30/11/2012).
L'Unione afferma che gli agricoltori hanno accolto con favore la decisione dei retailer inglese di non rifiutare i prodotti ortofrutticoli che normalmente non verrebbero collocati sugli scaffali a causa del loro aspetto poco "canonico".
Le "deroghe" ai requisiti estetici sono finora le seguenti:
- la scelta di Waitrose di accettare carote più corte, pastinache più sottili e fragole più piccole degli standard;
- la decisione di Morrisons di comprendere nei suoi range calibri più piccoli del solito di broccoli, porri, germogli, cavoli, mele e pere;
- l'impegno da parte di Sainsbury's di utilizzare tutta l'ortofrutta conforme alle normative e altrettanto buona, anche integrandola in prodotti come insalate pronte, piatti pronti e prodotti ripieni da forno.
Walter Simon, un coltivatore di patate del Pembrokeshire e membro del Consiglio per l'orticoltura e le patate dell'Unione, ha dichiarato: "Sono lieto che i rivenditori nazionali abbiano risposto in questo modo ad una stagione colturale del tutto eccezionale, attenuando le loro specifiche anche sulle patate e, soprattutto, facendo comprendere ai consumatori la causa di certi eventuali cambiamenti che possono notare sui tuberi che acquistano quest'anno".
Fonte: foodbev.com
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