"Patata "riciclella": i risultati della sperimentazione sui benefici dell'uso del compost per la coltivazione della patata"
La ricerca, nata su iniziativa della CIA di Salerno (Confederazione Italiana Agricoltori), è stata realizzata dal Dipartimento di Chimica dell'Università di Salerno, in collaborazione con l'O.P. Solana aderente a Legacoop Campania, grazie ad un progetto finanziato dal MIPAAF.
La ricerca, che si concluderà alla fine del 2013, è volta al miglioramento della produttività mediante fertilizzazione con compost ottenuto dalla frazione organica dei residui solidi urbani (FORSU), impiegato su sei varietà di patate valutate maggiormente biodiverse, assieme alla varietà testimone "Spunta", presso Capaccio Scalo (provincia di Salerno). Il campo sperimentale è stato suddiviso in due parti, una arricchita con il compost e l'altra con normali fertilizzanti.
Le patate coltivate su suolo compostato hanno mostrato: concentrazioni più elevate di potassio, nessuna differenza nelle proprietà organolettiche e nessuna alterazione molecolare. Inoltre, la qualità dei suoli è notevolmente migliorata.
Alla luce dei risultati ottenuti, la CIA auspica, da una parte, che questa sperimentazione sia assunta dai produttori locali, vista anche la disponibilità sul territorio dell'impianto di compostaggio del Comune di Salerno, che chiuderebbe il ciclo virtuoso in una filiera corta e, dall'altra, una pronta sensibilizzazione da parte dell'industria di trasformazione.
La produzione e l'impiego del compost sui suoli agrari potrebbe fornire una risposta ecocompatibile e sostenibile allo smaltimento dei rifiuti organici, infatti, come dichiara il Prof. Castiglione, curatore della ricerca: "l'uso del compost in sostituzione dei fertilizzanti minerali non solo contribuisce a ridurre l'impatto ambientale in agricoltura, ma soprattutto non determina una contrazione della produttività e non inficia la qualità del prodotto", garantendo allo stesso tempo una maggiore salvaguardia della salute del consumatore.