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Osservatorio IPACK-IMA: l'industria italiana dell'imballaggio pensa positivo per il secondo semestre

Anche se è prematuro parlare di ripresa, la congiuntura semestrale della filiera industriale italiana dell'imballaggio lascia trasparire segnali che legittimano un cauto ottimismo per la seconda metà dell'anno. E' quanto emerge dal report congiunturale semestrale dell'Osservatorio IPACK-IMA, progetto di ricerca che prende il nome dalla fiera internazionale di settore che si tiene a Milano ogni tre anni (prossimo appuntamento nel 2015, in coincidenza con l'Expo).

Clicca qui per scaricare il report congiunturale semestrale.

Il documento evidenzia, a consuntivo del primo semestre, una certa tenuta del fatturato per le imprese del comparto, che hanno consolidato la miniripresa del 2010-2011 e adesso attraversano una fase di sostanziale stabilità in attesa dell'evoluzione della congiuntura internazionale. L'export continua a rappresentare una componente importantissima, nonostante le difficoltà che colpiscono anche la maggior parte dei mercati di sbocco, e si registra la buona tenuta dell'occupazione, segno di fiducia nel futuro dei nostri imprenditori, confermata dalle attese di segno positivo per il secondo semestre. Questa la situazione fotografata dall'Osservatorio nel documento congiunturale sviluppato dal prof. Giampaolo Vitali, del Gruppo Economisti d'Impresa.

L'analisi si sofferma sulla filiera industriale completa dell'imballaggio (macchine, materiali e servizi) e presenta prevalenza di imprese che nel primo semestre indicano fatturato stabile (43%) o in aumento (20%) rispetto alla seconda metà del 2011, su quelle che hanno registrato diminuzione (37%). Il campione Ipack-Ima, a cui fa riferimento l'Osservatorio, è particolarmente rappresentativo, per due ordini di motivi. E' ampio (255 imprese che aggregano un fatturato di 6 miliardi di euro e 23.000 addetti circa) ed è ben assortito nelle nove business community industriali, sulle quali vengono sviluppate indagini verticali. In pratica, le rilevazioni acquistano maggiore significato perché l'analisi del grande comparto della meccanica strumentale italiana avviene per settore di destinazione (Beverage, Chemicals industrial & home, Confectionary, Dairy, Grain Based Food, Hygiene & Beauty, Meat, Vegetable & Fruit e Pharma, secondo le etichette internazionali che identificano le diverse business community), diversamente dalle tradizionali indagini congiunturali che si riferiscono al solo settore di produzione.

Le analisi, e conseguentemente i dati, mettono in rilievo andamenti non omogenei nelle tre tipologie settoriali delle imprese della filiera. Più vivace, nel primo semestre, è stato l'andamento del fatturato per le imprese che offrono servizi (pesano sul campione per l'8%), mentre sia le imprese di materiali/imballaggi che quelle produttrici di macchinari presentano un saldo negativo. Va meglio con le esportazioni, dove prevale di gran lunga la stabilità, in ciascuno dei comparti. Quanto alle attese per la seconda metà dell'anno, si evidenziano tendenze tutte a migliorare i risultati del primo semestre, con il dato positivo (stabile o in crescita il fatturato, per il 70% delle imprese, e l'export, per il 78%) che va a stemperarsi nel passaggio dai servizi, sempre meglio proiettati, verso i macchinari, per i quali la previsione resta di stabilità e comunque non negativa. Su tutte le percentuali, la migliore è quella riguardante l'occupazione (stabile o aumento per l'85% del campione aggregato).

"I dati dell'analisi evidenziano aspettative di crescita per il secondo semestre, con minore intensità del saldo negativo nel caso del fatturato e un saldo leggermente positivo per le esportazioni, probabilmente più favorevoli di quanto i consuntivi dei primi 6 mesi potessero far immaginare - sottolinea il prof. Giampaolo Vitali -. E' interessante mettere in evidenza il dato di grande tenuta dell'occupazione, che esprime la consapevolezza degli imprenditori di quanto il capitale umano sia una componente importante per il vantaggio competitivo delle imprese del campione IPACK-IMA - conclude Vitali -, al punto di trattenere il più possibile la manodopera in azienda, anche nel momento di difficoltà congiunturale".

Il dettaglio delle singole business community fa registrare prevalenza di dati non positivi per fatturato ed esportazioni soprattutto in settori come la chimica che producono beni intermedi. Migliori la tenuta e le prospettive per i comparti al servizio dei beni di consumo finali, come Dairy, Beverage e Grain Based Food.

Per maggiori informazioni:
Maria Grazia Facchinetti - Marketing & Communication Manager
IPACK-IMA Spa
Tel: (+39) 02 3191091
Fax: (+39) 02 33619826
Email: [email protected]
Web: www.ipack-ima.com
Data di pubblicazione: