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In un anno donate 191 tonnellate di alimenti

"Mercafir di Firenze: il punto sull'iniziativa "Progetto riutilizzo frutta e verdura invenduta a scopo sociale"

Lo scorso 27 novembre, presso il Centro Alimentare Polivalente Mercafir di Firenze, alla presenza dell'Assessore alle Politiche Sociali, Stefania Saccardi, il Presidente di Mercafir, Angelo Falchetti e don Giacomo Stinghi, si è tenuto un incontro per fare il punto, ad un anno di distanza dal suo inizio, sul "Progetto riutilizzo frutta e verdura invenduta a scopo sociale".

Un terzo della produzione mondiale di cibo finisce nella spazzatura, una quantità quattro volte superiore a quella che sarebbe sufficiente ad alimentare chi soffre la fame nel Mondo.

Con il "Progetto riutilizzo frutta e verdura invenduta a scopo sociale" in un anno sono state consegnate 191 tonnellate di cibo che sarebbe stato destinato al macero. Hanno usufruito dell'iniziativa 870 persone bisognose, divise in 290 famiglie. La lodevole impresa è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Comune, privato sociale, volontariato ed aziende private.

"Questo progetto è stato realizzato grazie alla capacità di fare squadra – ha sottolineato l'Assessore Stefania Saccardi – il Comune di Firenze da solo non ce l'avrebbe fatta. Questa iniziativa – ha proseguito – dimostra che volere è potere, lavorando in sinergia abbiamo ottenuto un risultato straordinario. Se ci sarà qualche azienda che vorrà unirsi al progetto, saremo ben felici di aggiungere qualcosa ai pacchi di alimenti che consegniamo alle famiglie".

"Anche in momenti di crisi e difficoltà come l'attuale – ha affermato Falchetti – si può fare solidarietà. Questo progetto parte da un'idea di buonsenso. La cosa da sottolineare – ha evidenziato Falchetti – è che costa meno consegnare ai bisognosi alimenti invenduti che smaltirli".

"Questa è senza dubbio un'iniziativa intelligente – ha dichiarato don Giacomo Stinghi in chiusura della conferenza – per noi che ci occupiamo del recupero e della riabilitazione dei tossicodipendenti, il progetto, dopo il programma riabilitativo, è un'occasione di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro. Il progetto prevedeva che coloro che fossero coinvolti nello stesso fossero assunti, noi lo faremo, abbiamo investito andando in passivo col bilancio, mi auguro - ha concluso - che in futuro qualcuno ci supporti".
Data di pubblicazione: