L'Agea a rischio blocco di tutte le attivita' di erogazione fondi
L'allarme arriva da Mariapia Fanfani, presidente dell'associazione per iniziative umanitarie "Insieme per la pace", che spiega come il buon funzionamento del sistema pubblico-privato che si è coagulato intorno all'azione dell'Agea consente di rendere, con l'impiego dei 100 milioni di euro della UE, un servizio che vale almeno 300 milioni, grazie alle economie di scala spuntate dall'Agea nelle procedure pubbliche di approvvigionamento e ai risparmi ottenuti grazie al lavoro dei volontari.
Ma, a causa del mancato rinnovo di 5 degli 8 dirigenti operativi, il rischio è che, entro poche settimane, si arrestino tutte le attività dell'Agenzia, scrive Mariapia Fanfani, che descrive la struttura come "un fiore all'occhiello per il nostro Paese, perché, attraverso un meccanismo ormai perfezionato, consente di sostenere un numero imponente di disagiati di diverse categorie".
Il rischio di chiusura – che significherebbe l'arresto di tutte le attività dell'Agea, dai 100 milioni per gli indigenti ai 5 miliardi destinati all’agroalimentare avverrebbe proprio "in questa fase così determinante, in cui occorrerebbe invece il massimo sforzo per costruire il futuro delle politiche di assistenza ai più bisognosi".
Il timore è che, bloccando ingenti risorse finanziarie "fresche", che non provengono dall'erario nazionale, si contribuisca "a ingenerare nuova povertà".
Dunque, conclude la Fanfani, "se l'allarme lanciato dal commissario straordinario dell'Agea Guido Tampieri e sottolineato dal ministro per le Politiche agricole Mario Catania, non verrà prontamente accolto, la situazione diverrà in pochissimo tempo una vera emergenza, con pesanti conseguenze sulla parte più debole del nostro Paese".