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Europatat compie 60 anni e riflette sul posizionamento del commercio pataticolo nella nuova PAC

Mercoledì 14 novembre 2012, Europatat, l'associazione europea del commercio pataticolo, ha celebrato il 60mo anniversario con un evento presso il Museo di Scienze Naturali di Bruxelles.

Oltre a un dibattito settoriale indirizzato alle tendenze commerciali alimentari, i membri del Parlamento europeo Mairead McGuinness (EI, EPP) e George Lyon (UK, ALDE) hanno discusso il ruolo delle politiche comunitarie nella commercializzazione di patate (ad esempio, la riforma della politica agricola comune - PAC).

Il settore pataticolo è tra i segmenti più competitivi dell'agricoltura europea e non è stata mai coperta da alcuna regolamentazione commerciale comunitaria. Il commercio europeo di patate gioca un ruolo essenziale nella filiera pataticola, perciò aggiunge valore per consumatori e produttori.

Europatat è stata fondato il 12 gennaio 1952 a Parigi (10 anni prima della costituzione della PAC) e includeva membri provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Svizzera. Sessant'anni dopo, l'associazione raggruppa membri da 18 paesi ed è più attiva che mai.


Da sinistra a destra: Colin Herron (presidente della commissione di regolamentazione di Europatat), George Lyon (deputato al Parlamento europeo), Kees van Arendonk (presidente di Europatat), Frédéric Rosseneu (segretario generale di Europatat) e Mairead McGuinness (deputato al Parlamento europeo).

Circa 60 milioni di tonnellate di patate vengono coltivate annualmente in un'area di circa 2 milioni di ettari, con ciò rappresentando un'importante coltura di rotazione per oltre due milioni di aziende agricole. Senza alcun intervento di sostegno commerciale, il settore pataticolo europeo è riuscito a diventare altamente competitivo a livello globale ed è fortemente indirizzato all'export.

Le attuali discussioni sulla riforma della PAC, prevedono tuttavia un'integrazione del settore pataticolo nell'Organizzazione comune di mercato europea (CMO). Il commercio di patate rimane dubbioso circa i reali profitti di tale integrazione, ma è anche più preoccupato in merito alle proposte per estendere le disposizioni riguardanti le misure di crisi in caso di seria volatilità dei prezzi, contrattualizzazione e flessibilità addizionale dalle normative sulla competizione.

Rispetto ad altri segmenti di prodotto, il settore pataticolo ha una lunga tradizione in ambito di contrattualizzazione per affrontare la volatilità dei prezzi. Frédéric Rosseneu, segretario generale di Europatat, commenta: "Applicare alle patate strumenti di regolamentazione del mercato utilizzati in altri segmenti, non ha senso. Ogni settore dovrebbe essere considerato sulla base dei suoi punti di forza e delle sue peculiarità. Studi recenti hanno inoltre acclamato la filiera pataticola come modello per altri settori".

La filiera pataticola europea è matura e ben articolata. Infatti le aziende di commercio pataticolo assumono una varietà di compiti al di là delle importazioni e delle esportazioni, che vanno dalle attività di breeding, alla coltivazione di patate da seme, allo stoccaggio, confezionamento e distribuzione. Grazie a questi compiti si aggiunge valore per consumatori e produttori, che ricevono un prodotto su misura delle loro necessità.

Nonostante la difficile raccolta di quest'anno, i consumatori europei saranno in grado di godere come sempre delle patate, in quanto il commercio di patate è in grado di smistare prodotto verso le regioni meno provviste di scorte. In media, il 10% del raccolto di patate europeo viene scambiato in tutta la UE.

A livello internazionale, la qualità dei prodotti si traduce in un saldo commerciale positivo di oltre 500 milioni di euro. Kees van Arendonk, presidente di Europatat, ha aggiunto: "Considerando che la filiera alimentare è spesso ridotta a produttore, trasformatore e rivenditore, il commercio è una componente essenziale che aggiunge valore a tutta la catena. Europatat continuerà a spiegare e sottolineare questo messaggio, poiché sussistono molte idee sbagliate sul ruolo del commercio nella filiera alimentare".
Data di pubblicazione: