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Bilancio UE 2014-2020: l'agricoltura di 28 paesi rischia di avere risorse inferiori rispetto a quando l'UE era a 15 partner

Il presidente Guidi e la Giunta Esecutiva di Confagricoltura, riunita a Palazzo della Valle, hanno preso una dura posizione contro i tagli proposti a Bruxelles per il futuro del bilancio dell'Unione europea per i prossimi sette anni.

Le prospettive finanziarie 2014-2020, proposte dalla presidenza di turno cipriota di fine ottobre, già penalizzavano severamente le dotazioni della Politica agricola comune (PAC) per i prossimi anni: sia per il primo, sia per il secondo pilastro.

Le prime indiscrezioni che stanno filtrando sulla proposta del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy sono addirittura peggiorative rispetto a proposte dell’Esecutivo comunitario, che già prevedevano una riduzione rispetto alla situazione attuale di oltre il 10%.

"Si tratta di riduzioni inaccettabili – ha detto il presidente Guidi – considerato anche l’impegno assunto dal Parlamento europeo sulla difesa della spesa per la Politica agricola comune".

Confagricoltura aveva chiesto l’invarianza in termini reali del budget. E così si era espresso il Comitato delle Organizzazioni agricole europee.

"A questi livelli di spesa – ha concluso Guidi – si tratterebbe di stanziare risorse per l’agricoltura di 28 Paesi pari o forse inferiori in termini reali a quelli che la UE spendeva nel 2000 per l’agricoltura degli allora quindici Paesi membri".

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