"La differenza di quotazione ha una spiegazione semplice: c'è minore offerta, al momento, di uve senza semi sul mercato europeo. Spagna e Grecia, infatti, hanno prodotto meno delle previsioni. La nostra uva Italia, invece, è disponibile in volumi maggiori", dice Suglia.
Giacomo Suglia.
L'andamento della stagione commerciale delle uve in Europa ha visto alti e bassi, secondo Suglia: "Nel mese di luglio era ancorano ancora presenti sul mercato uve di produzione egiziana, cui si sono poi sommate, ad agosto, quelle italiane, greche e di altri paesi. In quel momento, il surplus di offerta ha generato prezzi bassi. Poi, complice un clima siccitoso in alcune zone e troppo piovoso in altre, le forniture si sono ridotte".
"Quella che si sta esportando ora dall'Italia è uva con semi raccolta e mantenuta in frigoconservazione. La media del prezzo all'esportazione è ad un livello sicuramente inferiore a quello di uve che, provenendo da origini più lontane, devono affrontare maggiori costi di trasporto".
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