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Il resoconto della seconda giornata del XVI Incontro nazionale sulla Patata

Le parole chiave per il mercato della patata italiana: interprofessione e distinguibilita’

Michele Mirabella giornalista e conduttore televisivo Rai ha coordinato la seconda giornata dell'Incontro nazionale sulla Patata - organizzato dal CePa - dedicata ai principali aspetti di attualità economica di questo importante comparto (per il resoconto della prima giornata vedi notizia FreshPlaza del 09/11/2012).

Arnaud Delacour, consigliere UNPT e presidente del Gruppo di lavoro Patate del Copa Cogeca, ha relazionato sulla competitività della produzione francese di patata, con particolare riguardo ai costi di produzione confrontati con quelli di Germania, Olanda e Belgio.



Secondo Tiberio Rabboni, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, l'interprofessione gioca un ruolo chiave per organizzare e armonizzare produzione, industria e distribuzione. Solo così si può far fronte ai problemi che penalizzano il settore, tra cui il calo dei consumi, la crescente concorrenza estera, sia sui costi che sulla qualità, e la conseguente esigenza di aumentare la distintività delle patate italiane, migliorando ulteriormente l'organizzazione della produzione e dell’offerta.

Una proposta che ha trovato il pieno consenso degli altri rappresentanti della filiera, presenti sul palco, a cominciare da Maurizio Gardini, presidente nazionale di Fedagri/Confcooperative, e Sante Cervellati, presidente Unapa (Unione nazionale produttori patate).


L'area del Pad. 18 di Eima interamente dedicata alla patata.

Secondo Gardini, è fondamentale sfruttare il peso - per quota di esportazione - dell'agroalimentare italiano: occorre pertanto ottimizzare l'organizzazione dell'offerta e gestire con efficacia il mercato, operando parallelamente per accrescere la distintività del prodotto italiano di qualità in ogni canale distributivo.



Proprio la qualità, per Cervellati, costituisce l'elemento caratterizzante delle patate nostrane, particolarmente apprezzate dal consumatore italiano, visto che il 30% della produzione viene commercializzata nel comprensorio di origine.

Per mantenere e migliorare ulteriormente questo elevato livello qualitativo delle patate italiane sono però necessari opportuni investimenti, che forse saranno meglio individuati con il Piano nazionale per la Pataticoltura italiana.


Una varietà di patata rossa, presentata nella mostra pomologica a lato delle due giornate di convegno.

Alfredo Battistini del ministero delle Politiche Agricole ha infatti prospettato entro la fine di novembre la definizione delle linee guida per quanto riguarda fondi, incentivi, ricerca e promozione a favore del settore.

Dopo aver contestualizzato il settore - tra cessazione del regime degli aiuti nazionali e inserimento nella futura PAC 2014/2020 - Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del parlamento europeo, ha sottolineato l'importanza di adeguare le politiche ai nuovi equilibri determinati dalla scarsa disponibilità di aree coltivabili e, quindi, dall'insufficiente offerta di prodotti alimentari. Tutto ciò coniugando la sostenibilità ambientale con quella economica, considerato anche il probabile taglio di quasi 9 miliardi di euro per il settore agricolo nella nuova PAC.


Un pianta-patate manuale, esposto al Museo della patata di Vedrana di Budrio (BO).

Un'eventualità che il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, definisce inaccettabile, auspicando che l'Europa ponga prioritariamente l'agricoltura al centro del proprio futuro.

Anche Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia, ha voluto evidenziare gli errori della politica economica europea che, finora, non ha saputo rilanciare l'economia reale, le produzioni, il lavoro e gli investimenti.