Bilancio positivo per Conserve Italia, che ha chiuso l'esercizio 2011/12 con un fatturato aggregato di oltre 1.000 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto alla campagna precedente.
Un risultato particolarmente soddisfacente quello messo a segno dal leader europeo dell'ortofrutta trasformata alla luce della pesante crisi che continua ad attanagliare anche il nostro paese. Dopo il discreto recupero del 2010, infatti, l'economia italiana si è nuovamente indebolita nel 2011, quando il PIL è aumentato mediamente dello 0,4% registrando un peggioramento nella seconda metà dell'anno. Nei primi mesi del 2012 il PIL ha poi fatto segnare un'inversione di tendenza, con una contrazione dello 0,8% nel primo trimestre e dello 0,7% nel secondo.
Tornando all'analisi del bilancio di Conserve Italia, sul fronte dell'indebitamento, dopo aver consolidato la durata del proprio debito, trasformandolo da breve a medio-lungo termine negli ultimi anni, il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2011/12 con una posizione finanziaria netta di circa 273 milioni di euro, in diminuzione del 3% rispetto agli oltre 282 milioni dell’esercizio precedente; di questi 273 milioni, 231 riguardano l’Italia, in calo del 7%.
Il patrimonio netto si mantiene stabile sui 223 milioni di euro, mentre il rapporto debiti/patrimonio mostra un miglioramento, attestandosi a quota 1,2. Soddisfacente anche la redditività, sostanzialmente stazionaria sui valori dell’anno precedente con l'Ebitda sui 60,6 milioni di euro, pari al 6,1% del fatturato lordo.
Anche gli investimenti del Gruppo si mantengono sui buoni livelli dell’esercizio 2010/11, attestandosi complessivamente sui 65 milioni di euro, di cui 40 destinati al settore tecnico e 25 indirizzati all'area marketing/commerciale. Buoni i risultati dell'esercizio della capofila Conserve Italia, chiuso con un utile netto di 2,3 milioni di euro, in netto aumento rispetto all’utile dell’esercizio precedente, attestatosi a 1,1 milioni.
"Nonostante la generale tendenza alla contrazione dei consumi alimentari provocata dalla pesante crisi economica globale – afferma il direttore generale Angel Sanchez – nella campagna 2011/12 Conserve Italia ha mantenuto un discreto livello di redditività. Un risultato ottenuto grazie anche all'importante azione di compressione dei costi fissi, diminuiti da 114 a 107 milioni di euro (-6%) a livello di Gruppo e da 69 a 67 milioni (-3%) per la capofila".
"Contemporaneamente – prosegue Sanchez – abbiamo registrato anche un aumento del fatturato, in particolare nel canale fresco (+20%) e nell'export (+14%), cresciuto sia in Europa che fuori dai confini del Vecchio Continente. Nell’esercizio 2011/12 il Gruppo ha esportato in 91 paesi registrando un importante sviluppo in mercati strategici quali Giappone, Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna. Per ciò che concerne i diversi marchi, poi, è emblematico il caso di Cirio, il più noto e diffuso a livello internazionale. Da quando Conserve Italia ha acquisito l'azienda, nel 2004, infatti, la quota estera di questo brand è passata dal 18,2 a 27,1 milioni di euro, aumentando in particolare in Gran Bretagna, Francia, Belgio e Svizzera".
"Tra le società estere del Gruppo – dichiara il direttore generale – da segnalare il buon andamento di Juver Alimentacion, che ha sviluppato un fatturato di oltre 163 milioni di euro, con un incremento del 6%: una performance decisamente soddisfacente alla luce della pesante recessione che sta colpendo la Spagna. Positivo anche l'andamento di Conserves France che, pur risentendo degli oneri legati al processo di profonda ristrutturazione, ha chiuso l'esercizio con un fatturato di oltre 172 milioni di euro, in aumento del 7% sull’annata precedente".
"Da sottolineare infine – conclude Sanchez – il trend positivo di Tera Seeds, la società creata tre anni fa da Conserve Italia per completare la propria filiera 'dal seme alla tavola' con l'obiettivo di raggiungere l'autonomia nel settore sementiero: il volume d’affari ha raggiunto i 5,3 milioni di euro con un aumento del 4,5%".
"L'annata che abbiamo chiuso il 30 giugno – dichiara il presidente del Gruppo, Maurizio Gardini – è stato davvero impegnativo ma siamo comunque riusciti a mantenere fede alla nostra mission: garantire ai soci le risposte più idonee valorizzando al massimo il loro prodotto. A tale proposito, Conserve Italia non solo ha remunerato la produzione dei soci a condizioni economiche più vantaggiose, ma ha ritirato la materia prima anche quando il mercato non assorbiva prodotto, trasformando complessivamente circa 605.000 tonnellate di ortofrutta fresca (45.000 in più rispetto all’esercizio precedente). Ben l'85% di questa produzione è stata conferita dai soci garantendo quindi una provenienza esclusivamente italiana".
"La nostra azienda cooperativa – prosegue il presidente Gardini – è strutturata per affrontare il 'mare in tempesta', ma ha anche acquisito la consapevolezza che è necessario reagire alla difficile congiuntura attraverso un profondo cambiamento culturale che può aprire la strada all’innovazione consentendo di affrontare con successo le sfide globali. Noi – conclude Gardini – abbiamo già avviato questo cammino, ma per poter guardare al futuro con ottimismo e raggiungere una sempre maggiore efficienza e competitività è indispensabile che tutta la filiera sappia mettersi in gioco con coraggio e 'aprire le porte' all'innovazione".


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