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Rovigo: un'annata agraria difficile per siccita' e costi

La crisi pesa sull'agricoltura di Rovigo, in Veneto, per effetto della siccità e dell'aumento dei costi per l'impresa. E' il senso della fine dell'annata agraria, per consuetudine fissata all'11 novembre, che per Coldiretti segna la celebrazione annuale della Giornata del ringraziamento provinciale, giunto alla 62esima edizione, che diventa anche il momento delle riflessioni economiche sul raccolto.

"Un'annata veramente difficile - afferma il presidente di Coldiretti Rovigo Mauro Giuriolo - segnata da una grave siccità, che si è protratta per tutta l'estate e che ha compromesso oltre il 50 per cento delle coltivazioni; la minore produzione si è combinata con l'aumento dei costi, dovuti all'energia per irrigare, al caro carburante ed, in genere, a tutti i mezzi tecnici, e questo ha inciso negativamente sui bilanci delle aziende, soprattutto quelle che producono le grandi colture cerealicole, che sono la maggior parte delle imprese agricole polesane".

"La siccità straordinaria - prosegue - che ha portato la Regione Veneto a decretare lo stato di eccessiva avversità atmosferica (e ci auguriamo che il Governo deliberi conseguentemente) ha mostrato ancora una volta che il Polesine è una terra fragile sotto l'aspetto idrogeologico, che necessita di opere di bonifica, che soffre per l'abbassamento del suolo e per la risalita del cuneo salino e che, paradossalmente, può anche andare in carenza d'acqua, per cui diventa fondamentale potenziare gli impianti di irrigazione e studiare incentivi per sviluppare quei sistemi d'irrigazione che consentono il maggior risparmio d'acqua".

"Le orticole - aggiunge il direttore di Coldiretti Adriano Toffoli - hanno sofferto principalmente per una crisi dei prezzi alla produzione, che nei primi sette mesi dell'anno sono restati a livelli medio bassi, in particolare è stata penalizzata l'insalata di Lusia IGP. La situazione è leggermente ripresa a partire da agosto in avanti. L'aglio bianco polesano DOP, invece, coltura che è maturata prima degli eventi siccitosi, non ha risentito della scarsità di precipitazioni se non per qualche partita di pezzatura inferiore alla media. Ma questa coltura sta soffrendo soprattutto per i prezzi alla produzione non soddisfacenti ed, anzi, inferiori rispetto al 2011".

"Anche la frutticoltura, principalmente pesche, mele, pere e kiwi - prosegue Giuriolo - ha sofferto per la siccità, ricavando pezzature inferiori ed un calo di produzione media del 30-35 per cento rispetto al 2011, ma con prezzi più soddisfacenti dell'anno passato".
Data di pubblicazione: