Norvegia: la frutta distribuita nelle scuole riduce l'assunzione di snack e merendine
Tra gli obiettivi della ricerca, c'era l'analisi, dal 2001 al 2008, dei cambiamenti nella frequenza di consumo da parte dei bambini norvegesi di snack e merendine - come dolciumi, patatine fritte e bibite gassate - dovuti all'introduzione di programmi di frutta nelle scuole e delle eventuali differenze di sesso e status socio-economico.
All'interno del progetto "Fruits and Vegetables Make the Marks" ("Frutta e verdura lasciano il segno"), nel 2001 il gruppo di ricerca - coordinato da Nina Overby - ha distribuito un questionario a 1.488 alunni di sesto e settimo grado di 27 scuole elementari norvegesi e così, anche nel 2008, 1.339 alunni del sesto e settimo grado delle stesse scuole hanno compilato il questionario.
Mentre nel 2001 nessuna delle 27 scuole aveva adottato programmi di distribuzione di frutta, nel 2008 sono stati 15 gli istituti partecipanti a un programma (5 al programma di frutta gratuita e 10 a quello della frutta a pagamento) e altri 12 non avevano aderito a nessuna iniziativa.
I risultati
Rispetto al 2001, nel 2008 la frequenza di consumo di spuntini poco salutari è diminuita da 6,9 a 4,6 volte a settimana. Il calo è stato più significativo nelle scuole che erano state incluse nel programma nazionale di frutta gratuita nelle scuole: 2,8 porzioni in meno a settimana!
L'effetto dei programmi di frutta nelle scuole è stato poi particolarmente evidente nel caso di figli di genitori senza istruzione superiore: il consumo di snack è sceso da 7,8 a 4 volte a settimana.
In conclusione, nel periodo 2001-2008, il consumo di merendine e junk food in età scolare in Norvegia è decisamente diminuito e il calo è stato più evidente tra i bambini delle scuole che partecipano al programma nazionale di distribuzione gratuita della frutta e nel caso di bambini con un basso status socio-economico.
(Fonte: NCBI)