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Le elaborazioni del CSO di Ferrara

La produzione italiana di kiwi prevista per il 2012-2013, con dati sulle stime relative all'emisfero nord

Lo scorso 4 ottobre, in occasione del convegno di Verona "Kiwi 2012-13: Stime di produzione e commercializzazione", Elisa Macchi, responsabile dell'Osservatorio di mercato del CSO - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara ha presentato i dati sulla produzione di kiwi prevista per il 2012-2013.

Nel 2011, il raccolto italiano si collocava su un livello di 471.870 tonnellate, mentre ora è stimato in 352.175 tonnellate (-25%).
Molto diversi i dati relativi alle varie regioni produttive.

In Piemonte, la previsione 2012 si attesta su 31.700 ton contro le 129.200 del 2011 (-75%). La fortissima diminuzione è imputabile agli enormi e diffusi danni da gelo, non solo nella provincia di Cuneo. Anche le superfici sono in calo rispetto allo scorso anno a causa degli espianti dovuti alla diffusione della batteriosi.

In Veneto si prevedono 87.600 ton contro le 75.000 del 2011 (+17%). A Verona è attesa una buona produzione per la stagione entrante, con un incremento di oltre 20 punti percentuali rispetto al 2011; buona anche la situazione qualitativa della produzione. A Treviso, invece, si attende una contrazione del 18-20% rispetto al 2011 a causa di danni da freddo; a Rovigo e altre province minori, la produzione è buona, valutata per il 2012 con un +15% rispetto al 2011, ma penalizzata da disformità di pezzatura. Le rese medie unitarie sono previste in incremento di circa 20 punti percentuali rispetto al 2011.

La produzione in Emilia-Romagna è prevista in flessione del 21% rispetto alla scorsa annata: 74.800 ton contro le 94.100 del 2011. A Ravenna, nonostante l’incremento delle superfici in piena produzione (+1%), è segnalato un calo della resa unitaria di oltre il 20%. Le rese unitarie in questa provincia sono leggermente inferiori anche alla resa media del precedente quinquennio. Nelle province di Forlì-Cesena e di Bologna scendono le rese medie e, conseguentemente, le produzioni rispetto al 2011.

Le stime del CSO stimano nel Lazio una produzione di 128.900 ton contro le 159.500 del 2011 (-19%). In quest’area è segnalato un forte tasso di aziende con batteriosi, variabile a seconda dei comuni. I più colpiti sono risultati Aprilia, Cisterna, Velletri e Latina, anche se altre aree minori non sono risultate esenti. Diversamente dalle aree del Nord, nelle aziende che presentano batteriosi la diffusione della malattia può anche arrivare a interessare il 100% delle piante dell’azienda. Inoltre, a differenza del 2011 - quando gli effetti della batteriosi erano perlopiù sulle foglie - quest’anno sono anche su fiori e frutti.

Per quanto riguarda gli appezzamenti non colpiti da batteriosi, nelle piante non affette dalla malattia si segnala un numero medio di frutti per ettaro inferiore al 2011.

La flessione delle superfici in piena produzione (-4%) deriva dalle capitozzature effettuate in seguito alla diffusione della batteriosi che ha colpito in particolare le cultivar a polpa gialla. La resa media unitaria in questa regione diminuisce rispetto allo scorso anno del 16%.

Per quanto riguarda le regioni minori, in Friuli la produzione 2012, in termini di resa, è prevista scendere del 15% rispetto al 2011, a causa dei danni da freddo, con superfici in piena produzione sostanzialmente stabili (poco meno di 700 ha) ma rallentamento nei nuovi investimenti.

La Calabria si vede assegnare un +27% per la produzione prevista nel 2012 rispetto al 2011 mentre le previsioni relative alla Campania sono inferiori del 15% al 2011, a causa di una flessione delle rese unitarie.


Nel 2011 il raccolto italiano ha segnato 471.870 tonnellate e ora le stime sono su 352.175 tonnellate.


Previsione di produzione delle cultivar minori in Italia.

Le previsioni di produzione nell'emisfero nord (vedi tabella sottostante), indicano un incremento rispetto al 2011 solo per Grecia (+5%, 100.000 ton) e California (+15%, 30.950 ton). La produzione complessiva in Europa nella stagione 2012/13 dovrebbe risultare inferiore del 19% rispetto a quella precedente e in flessione del 15% rispetto alla media 2007-2011.



In Grecia, la superficie dedicata a kiwi è in progressiva espansione, da circa 4.500 ettari agli oltre 6.700 nel 2011 (secondo i dati Eurostat). La produzione greca è caratterizzata da una forte propensione all’export che cresce di pari passo con la progressione dell’offerta di prodotto: da poco più di 30.000 tonnellate nel 2007 a 100.000 nel 2011.

Nel complesso i Paesi europei extra Ue (27) hanno assorbito quasi il 60% del totale esportato e la quota continua ad aumentare. Il principale paese importatore resta la Russia (33% del totale), quindi l'Ucraina (9%) e la Moldavia (5%); parallelamente, nel 2011/12, le spedizioni verso i paesi dell’Unione europea si contraggono al 33%.

All’interno della comunità europea la Grecia concentra il proprio export verso i paesi più a est: Romania (8%), Germania (6%), Bulgaria (5%). Contenuto l’export verso le altre destinazioni.


Italia: Export per destinazione verso i principali paesi extra UE 27 (% quantità). In rosso la Russia, in verde la Svizzera, in giallo la Norvegia, in azzurro la Serbia, in viola la Croazia, in arancio l'Ucraina e in grigio altri paesi. (Fonte CSO su dati ISTAT). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

L'Italia nel 2011 ha esportato 358.667 tonnellate, +7% rispetto al 2010. A livello internazionale potrà avere ripercussioni a medio e breve termine l'epidemia di batteriosi che ha intaccato il 56% della superficie a kiwi in Nuova Zelanda. L’Italia esporta principalmente nei paesi dell’Unione europea (241.727 ton nel 2011). Tra i paesi extraeuropei (vedi grafico sopra) la Russia è il cliente migliore (26.626 ton); seguono America del Nord (+27%, 23.002 ton), America del Sud (+51%, 19.177 ton), Medio Oriente (+98%, 17.789 ton), Africa (+133%, 10.857 ton) e Oceania (+12%, 6.413 ton).

Per quanto riguarda gli acquisti al dettaglio in Italia, si conferma anche nei primi sei mesi del 2012 un andamento sostanzialmente stazionario.