Sudafrica: lo sciopero degli autotrasportatori ha ricadute anche per l'ortofrutta
Per via dello sciopero, sono sempre di più le stazioni di servizio senza carburante, e alcune fabbriche automobilistiche prevedono di sospendere la produzione.
Nel frattempo, i trasportatori sono stati intimiditi e attaccati; diversi camion sono stati dati alle fiamme. La Camera di Commercio di Capo Ovest spera che il conflitto sindacale tra i camionisti in sciopero e i datori di lavoro si risolva presto.
L'operatore del trasporto ferroviario sudafricano Transnet si prepara a una giornata di sciopero dei dipendenti portuali e ferroviari al fine di sostenere i 20.000 autotrasportatori in sciopero.
Lo sciopero ha gravemente colpito i prezzi dei prodotti provenienti dal Sudafrica. Particolarmente colpito dall'azione sindacale è stato il distributore ortofrutticolo della Namibia, Fruit & Veg, che importa la maggior parte della frutta e alcuni ortaggi dal Sudafrica. Leon Nel, General Manager presso Fruit & Veg, riporta che i prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli sudafricani sono aumentati di oltre il 100% nelle ultime due settimane.
"Per fare un esempio, due settimane fa abbiamo pagato 90 dollari namibiani (circa 8 euro) per una cassetta di peperoni gialli, nei giorni scorsi invece il prezzo è salito a 190 dollari namibiani (circa 16,9 euro) a cassetta". Leon Nel attribuisce l'escalation vertiginosa dei prezzi al principio economico del rapporto tra domanda e offerta: nel caso dello sciopero in corso, la domanda supera di gran lunga l'offerta, dal momento che solo pochi camion corrono il rischio di consegnare le merci ai magazzini.
Nonostante Fruit & Veg si rifornisca in gran parte a livello locale da 60 produttori della Namibia, alcuni prodotti, in particolare la frutta, devono essere acquistati in Sudafrica.
Sciopero esteso a porti e ferrovie?
Vincent Masoga, portavoce della sudafricana Transport and Allied Workers Union (Satawu) ha dichiarato domenica 7 ottobre 2012 che il sindacato ha richiesto alla Commissione per la conciliazione, la mediazione e l'arbitrato il permesso di ampliare lo sciopero ai porti e alle reti ferroviarie. Masoga ha dichiarato che il sindacato continuerà a negoziare con i datori di lavoro nel prossimo incontro, fissato per martedì 9 ottobre.
In ogni caso, ha aggiunto che i rapporti e la fiducia con i dirigenti si stanno deteriorando.
Satawu ha chiesto un aumento salariale del 12%, ma era pronto ad arrivare a un compromesso, se i datori di lavoro, tra cui la Road Freight Employers' Association (RFEA), fossero stati ben disposti. "Eravamo e siamo preparati ad accordarci anche sul 10%, ma la situazione non si smuove", ha detto Masoga, accusando la RFEA di disonestà, in quanto l'aumento salariale da essa sbandierato e definito "a due cifre" è stato in realtà pari a solo il 9% negli ultimi tre anni.
Fonte: it.euronews.com / newera.com.na / chicagotribune.com / mg.co.za