Nel 2030, in Trentino, sarà più caldo, le piante saranno sottoposte a maggiore stress e gli agricoltori dovranno fare i conti con specie di insetti e malattie delle piante che si saranno ambientate alle nuove condizioni. E' la fotografia realizzata dal progetto "Envirochange" che ha visto protagonista un team di ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (provincia di Trento), in collaborazione con i colleghi della Fondazione Bruno Kessler, dell'Università degli Studi di Trento e di due prestigiosi centri di ricerca internazionali come il Politecnico Federale di Zurigo ed il Volcani Center in Israele.
I ricercatori hanno realizzato uno strumento hi-tech, chiamato "Enviro", che permette di simulare il cambiamento climatico dei prossimi anni prendendo spunto da un database provinciale. Queste previsioni permetteranno di gestire al meglio la situazione perché aiuteranno a capire e controllare l'andamento di eventuali malattie delle piante o l'insediamento di nuovi insetti dannosi.
Il progetto
Gestire il cambiamento climatico è, soprattutto in agricoltura, un'esigenza assoluta. Il progetto "Envirochange", finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, ha avuto proprio lo scopo di capire quale potesse essere l'impatto dei mutamenti climatici sull'agricoltura in Trentino nei prossimi vent'anni e di mettere a punto soluzioni sostenibili per contrastarne gli eventuali effetti negativi. In questo caso-studio ci si è concentrati sul Trentino in quanto rappresenta una situazione tipica di ambienti alpini antropizzati sui quali il previsto cambiamento climatico potrebbe avere impatti importanti sulla qualità e sulla produzione agricola.
I risultati
Per quel che riguarda i possibili impatti del cambiamento climatico, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach hanno riscontrato che un aumento della temperatura non porterà, nei prossimi vent'anni in Trentino, ad una diminuzione della produttività su vite e melo in quanto la produzione è regolata da pratiche colturali diffuse.
"D'altra parte – spiega Ilaria Pertot, ricercatrice del Centro Ricerca e Innovazione FEM che ha coordinato il team del progetto - i test effettuati hanno manifestato che il cambiamento climatico potrebbe avere effetti sulle piante e sulle coltivazioni presenti sul territorio. Con le nuove condizioni – prosegue Pertot – gli agricoltori dovranno cambiare le loro strategie di difesa, le piante saranno maggiormente sotto stress e di conseguenza con minori capacità di auto-difesa contro alcune malattie. Non solo, c'è la possibilità che si insedino nuove specie grazie ad un clima più caldo e anche ai maggiori scambi alla globalizzazione, come accaduto negli ultimi anni con la Drosophila suzukii. Infine – conclude la ricercatrice della Fondazione Mach - è stato rilevato che potrebbe aumentare il rischio di presenza di micotossine nell'uva".
Le soluzioni
Il progetto "Envirochange", che ha evidenziato un'ottima capacità di collaborazione tra i diversi centri di ricerca trentini, non ha però solamente studiato i possibili effetti del cambiamento climatico sul Trentino, ma ha lavorato anche allo sviluppo di strumenti innovativi e sostenibili per l'adattamento a questi possibili cambiamenti. Sono stati studiati, ad esempio, biofungicidi basati su microrganismi per contrastare malattie che diventeranno presumibilmente più importanti in futuro (ad esempio Ampelomyces quisqualis, contro oidio; Lysobacter PG4, contro oomiceti). Envirochange si è anche concentrato sull'uso di biochar (in italiano "carbone vegetale") che può essere considerato una misura di mitigazione del cambiamento climatico in quanto una volta applicato al suolo può aiutare a ridurre l'anidride carbonica responsabile dell'effetto serra. Il biochar ha inoltre un ottimo effetto per contrastare le malattie e ridurre lo stress nelle piante.
Cos'è "Enviro"
Nello specifico si tratta di uno strumento user-friendly, fruibile sia dai ricercatori, sia da altri utenti non necessariamente esperti di informatica, che necessitano di accedere alle informazioni sui possibili effetti del cambiamento climatico sull'agricoltura. Utilizzando i database attuali della Provincia autonoma di Trento, "Enviro" permette di accedere alle serie di dati climatici del passato e alle proiezioni per il futuro e simulare il possibile andamento futuro di patogeni e parassiti, permettendo quindi di gestire al meglio questo fenomeno così complesso.
E-conference
Tenendo conto della necessità di rendere disponibili i risultati e gli strumenti di "Envirochange" sia agli esperti che ai non esperti destinatari del progetto, i ricercatori coinvolti hanno prodotto anche dei saggi divulgativi del loro lavoro. Il rigore scientifico si accompagna allo sforzo di rendere comprensibili e utilizzabili i contenuti a decision makers, agricoltori, giornalisti, studiosi di altre discipline, studenti e a tutti coloro che siano interessati al tema. La scelta è stata quella di evitare il dispendioso consumo di carta ed inchiostro, pubblicandoli soltanto sul sito www.envirochange.eu.
Nello stesso spirito di sostenibilità è stata concepita la conferenza finale: gli interessati possono fruire delle presentazioni dei risultati di tutti i ricercatori dalla loro scrivania. Sempre dal sito si può effettuare l'accesso a una conferenza online in modalità webinar per vedere, ascoltare e leggere tutte le presentazioni.


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Come sara' il clima in Trentino nel 2030?
"Simulare e gestire gli effetti del cambiamento climatico: il progetto di ricerca "Envirochange"
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