Il 90% dei frutti tropicali viene prodotto in Paesi in via di sviluppo. Tuttavia, la stima relativa al commercio internazionale di questi frutti è difficile da quantificare. La cosa che risulta chiara alle organizzazioni internazionali è che la produzione di frutti tropicali aiuta a creare occupazione, ad aumentare le entrate degli agricoltori e la sicurezza alimentare e a ridurre i livelli di povertà.
In generale, la richiesta di frutta tropicale fresca sembra in crescita, visto che è previsto un aumento del volume delle importazioni dei prodotti principali (mango, avocado, papaia e ananas) pari al 24%. Le previsioni indicano che entro il 2013, verranno acquistate 3,6 milioni di tonnellate di cui 2,6 milioni (81%) verranno destinate ai Paesi sviluppati. Gli Stati Uniti e l'Unione Europea concorrono per il 70% delle importazioni di frutti tropicali, superando quelle del Giappone.
Produttori ed esportatori
I principali frutti tropicali sono mango, ananas, avocado e papaia. I principali produttori di mango sono India, Thailandia e Messico, mentre quelli di ananas sono Filippine, Thailandia e Cina. I frutti di avocado vengono prodotti in Messico, Indonesia e Stati Uniti. La papaia, invece, viene prevalentemente prodotta da India, Brasile e Messico.
Per quanto riguarda i frutti tropicali considerati di importanza secondaria, la produzione è concentrata in Filippine, Indonesia e India. I più grandi esportatori di mango sono Messico, India e Brasile. Per quanto riguarda l'ananas, le esportazioni provengono da Costa Rica e Filippine. Cile, Messico ed Israele sono al comando delle esportazioni di avocado e papaia. Il mercato è dominato da Messico, Malesia e Brasile. Le esportazioni dei frutti tropicali freschi secondari si concentrano in tre nazioni: Hong Kong, Thailandia e Malesia.
La domanda
Il mercato dei frutti tropicali è cambiato notevolmente e ora il prezzo di questa frutta (sempre più alto rispetto alla frutta tradizionale) non si basa sulla novità ma bensì sulla qualità del prodotto. Quello che invece non è cambiato, è l'effetto delle spese di trasporto sul valore finale dei frutti. In questo senso, l'aumento del prezzo del petrolio si ripercuote, generando profitti netti inferiori per le nazioni produttrici.
Per l'anno 2014, le stime della FAO indicano che la richiesta aumenterà, anche se non raggiungerà le eccellenti cifre raggiunte negli ultimi dieci anni. Quello che determinerà la scelta futura da parte delle nazioni importatrici non sarà il prezzo, ma la qualità della frutta. E' infatti la qualità a fare la differenza in un mercato globale che risulta ogni giorno più fornito. Di conseguenza, le esportazioni saranno condizionate dagli investimenti che i produttori effettueranno in ricerca, sviluppo e innovazione, nel miglioramento dei trattamenti di post-raccolta, nell'immagazzinamento, nel trasporto refrigerato e nella logistica.
Il fattore che potrebbe limitare le esportazioni di frutti tropicali è rappresentato da problematiche fitosanitarie. Gli importatori richiedono l'adempimento di un certo numero di requisiti sanitari e di sicurezza che determinano l'ingresso dei frutti tropicali nei loro mercati. Gli agricoltori locali (specialmente quelli europei) sostengono che le violazioni dei protocolli da parte degli esportatori sono costanti, oltre a denunciare che l'etichettatura e la tracciabilità dei frutti sono insufficienti.
Mango
La FAO stima che il raccolto di mango si aggirerà intorno ai 28,8 milioni di tonnellate per il 2014, rappresentando, quindi, il 35% della produzione mondiale di frutti tropicali. Il 69% del volume totale verrà fornito da Asia e dalle nazioni del Pacifico (India, Cina, Pakistan, Filippine e Thailandia), il 14% dal Sud America e dai Caraibi (Brasile e Messico) e il 9% dall'Africa. Per quanto riguarda la produzione di mango dei Paesi sviluppati (Stati Uniti, Israele e Sudafrica), è previsto che raggiunga le 158.000 tonnellate.
Le previsioni delle Nazioni Unite indicano l'India come il più grande produttore di mango al mondo con il 40% del raccolto totale (11,6 milioni di tonnellate). Inoltre, la produzione del Messico aumenterà a 1,9 milioni di tonnellate (500.000 in più rispetto al 2004).
Le importazioni mondiali di mango aumenteranno dell'1,4% nel 2014, totalizzando 844.246 tonnellate. Le principali nazioni che richiedono questi frutti sono Stati Uniti e Unione Europea. Gli acquisti netti dell'Unione Europea aumenteranno di circa il 2,5% all'anno, fino a raggiungere le 223.662 tonnellate nel 2014. Francia, Paesi Bassi e Regno Unito si collocano prima della Spagna per quanto riguarda i volumi acquistati. Nel frattempo, le importazioni statunitensi aumenteranno dell'1% all'anno, fino a raggiungere le 309.115 tonnellate.
AnanasSempre nel 2014, si prevede che la produzione di ananas raggiunga le 18,7 milioni di tonnellate, arrivando a rappresentare il 23% del raccolto globale di frutta tropicale. L'area dell'Asia e del Pacifico rappresenterà il 46% del totale. Tuttavia, la maggior parte di questa percentuale verrà destinata alla trasformazione industriale e non all'esportazione come frutta fresca. La fornitura di ananas freschi è dominata dal Sud America (Costa Rica) che produce il 29% di ananas a livello mondiale.
Anche il raccolto africano di ananas aumenterà. E' previsto, infatti, che raggiunga il 16% della produzione globale. La FAO prevede che il raccolto di ananas diminuisca invece nelle nazioni sviluppate. Il declino che si registrerebbe negli USA, tra l'altro, sarebbe troppo alto per poter essere compensato dall'aumento di produzione in altri paesi, come il Sudafrica.
Le importazioni mondiali di ananas aumenteranno anch'esse, precisamente dell'1,7% fino al 2014, raggiungendo 1,5 milioni di tonnellate. La cifra rappresenta il 43% di tutti i frutti tropicali commercializzati. Gli USA sono il più grande importatore di ananas freschi con una richiesta pari al 38% del totale (586.000 tonnellate).
Avocado
Secondo le stime della FAO, il raccolto di avocado ammonterà fino a raggiungere quota 3,9 milioni di tonnellate nel 2014, con più dell'86% proveniente da Paesi in via di sviluppo. Il Sud America e i Caraibi saranno le principali zone di produzione al mondo, grazie al Cile che è uno dei più grandi esportatori di avocado al mondo.
Per quanto riguarda le importazioni, per il 2014 sono previste 430.128 tonnellate (pari ad una crescita annua del +2%). I Paesi sviluppati assorbiranno più dell'86% degli avocado prodotti. Tuttavia, il volume degli acquisti da parte delle nazioni emergenti (dopo una crescita del 12% registratasi negli ultimi anni) potrebbe diminuire del 2% all'anno. Stati Uniti (41%) e Francia (27%) saranno i più grandi importatori di avocado nel 2014.
Papaia
Negli ultimi dieci anni, l'aumento del raccolto di papaia è stato esorbitante. Brasile e India sono le nazioni che hanno sperimentato la crescita più consistente con, rispettivamente, il 6% e il 19%. E' previsto che la produzione continui ad aumentare fino al 2014, per arrivare a 13 milioni di tonnellate.
Fino al 2014, le importazioni di papaia aumenteranno del 5,6%, raggiungendo le 363.717 tonnellate. Gli Stati Uniti saranno i principali importatori con un volume di 134.445 tonnellate, mentre le nazioni dell'Unione Europea raggiungeranno il 12% del totale.
Fonte: Valenciafruits