
Sebbene non esistano attualmente studi tossicologici sugli effetti derivanti dall'esposizione umana alle tracce di olio minerale, l'industria delle confezioni a base cartacea ha preso la questione molto seriamente e sta collaborando attivamente per risolvere qualsiasi dubbio.
Nonostante l'assenza di chiari orientamenti scientifici e normativi da parte del settore, l'industria ha già compiuto progressi significativi per la riduzione dei livelli di oli minerali contenuti nei suoi processi e prodotti. Negli ultimi 24 mesi, in alcuni casi è stata osservata una riduzione fino al 90% dei livelli di olio minerale.
Per formalizzare e consolidare i suoi sforzi, l'industria ha concordato una sorta di auto-impegno a livello europeo per eliminare gradualmente l'uso di inchiostri a base di oli minerali per la stampa su imballaggi in carta o in cartone ed evitare anche i processi chimici a base di olio minerale per la carta che va a contatto con il cibo e per il materiale di imballaggio in cartone.
L'industria europea del packaging di carta è pioniera nello sviluppo e nella definizione di standard [1] per l'imballaggio degli alimenti con materiale cartaceo. Questi standard hanno permesso all'industria di ridurre al minimo eventuali incidenti e di rispondere ai più recenti sviluppi scientifici in modo tempestivo ed efficace.
Nessuno però ha ancora una soluzione definitiva per affrontare le preoccupazioni circa la migrazione di oli minerali negli alimenti. L'industria del packaging cartaceo è quindi impegnata con tutte le parti interessate per capire meglio e individuare le modalità più pratiche ed efficaci per dare risposte a queste preoccupazioni.