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Nasce il registro unico dei controlli

Emilia-Romagna: approvata la legge per snellire la burocrazia a carico delle aziende

Meno controlli sulle aziende agricole; silenzio-assenso in alcuni procedimenti amministrativi; possibilità di trasportare i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari senza dover ricorrere a ditte specializzate. Sono le tre novità principali del progetto di legge sulla semplificazione in agricoltura della Regione Emilia-Romagna che ha ottenuto ieri 6 dicembre il via libera dall’Assemblea legislativa. "E' un contributo concreto alla riduzione degli oneri burocratici che in Italia gravano sull'agricoltura e che valgono circa cento giornate di lavoro e un costo complessivo di 3 miliardi di euro l’anno, ma non va dimenticato anche l’alleggerimento dei costi per la pubblica amministrazione" ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.

Tra le novità più importanti del testo, l’istituzione del Registro Unico dei Controlli (Ruc) che per la prima volta in Italia chiama la Regione, le Province, le Comunità Montane-Unioni di Comuni, l'Agenzia per i pagamenti agricoli, i servizi veterinari delle Usl e l'Arpa ad avvalersi di un unico archivio informatizzato in cui registrate i controlli svolti e quelli programmati con l'obiettivo di razionalizzare le attività di ciascuno e di evitare duplicazioni.

L'archivio una volta avviato potrà essere allargato ad altri soggetti pubblici deputati ai controlli aziendali a partire da quelli statali, quali INPS, INAIL, Ispettorato del Lavoro. "Lavoreremo per rendere operativo il registro unico molto prima dello scadere dei diciotto mesi previsti dalla legge - ha aggiunto Rabboni - Ringrazio le associazioni agricole che ci hanno prima sollecitato e poi supportato nella iniziativa e la relatrice del progetto di legge in Assemblea legislativa, la consigliera Palma Costi, per la determinazione e l'impegno profusi".

Nel comparto agricolo e agroalimentare, in base a quanto previsto dalle diverse normative di settore – oltre che sanitarie e ambientali – l’impresa è soggetta periodicamente a differenti tipologie di controllo e ispezione, svolte da soggetti diversi, che implicano da parte dell’imprenditore un’effettiva incidenza sull’attività lavorativa, qualificata nel linguaggio comune come "costo dell’impresa in termini di burocrazia amministrativa".

Sebbene il numero possa variare sensibilmente di anno in anno, si stima che nell’esercizio delle funzioni agricole da parte degli enti incaricati (Regione, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni) e di Agrea (l’organismo pagatore regionale) vengano realizzati in Emilia-Romagna almeno 10.000 controlli l’anno; di questi 7.000 richiedono ispezioni nelle aziende agricole (mentre 3000 sono eseguiti con il telerilevamento), con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati, in prevalenza personale delle Province.
Data di pubblicazione: