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Gli orti urbani come innovazione verde, ispirati alla biodiversita' e non solo

Circondare le case ed i quartieri di piccole coltivazioni di ortaggi genera un ambiente confortevole e aiuta a vivere meglio. Questa è l’estrema sintesi delle quattro lezioni che sono state tenute al seminario sugli Orti Urbani, del 1° dicembre a Pistoia (per maggiori informazioni cliccare qui).


L'aula della lezione.

Il "desiderio di verde" è probabilmente alla base del crescente interesse non solamente per l'esercizio del giardinaggio (considerato da Italo Calvino il più puro dei piaceri) ma anche per l'allestimento di orti urbani. E' stato infatti sempre più evidenziato, sia in ricerche nazionali che internazionali, che circondare le unità abitative di piccole coltivazioni di ortaggi genera un ambiente confortevole, in quanto rispondente alle esigenze spesso inconsce dell'uomo.

L'orto della "Casa Bianca" di Michelle Obama non è altro che la punta dell'iceberg di un fenomeno in netta e rapida crescita. In altre parole, si sta assistendo ad una sorta di inversione di tendenza: mentre nel dopoguerra la cura dell'orto era associata ad arretratezza economica e culturale, oggi tale attività all'aria aperta viene considerata come un vero e proprio lusso.

A conferma di questa "ortomania" si può citare il caso spagnolo di un candidato a sindaco della città di Siviglia, il quale ha inserito nel proprio programma elettorale l'assegnazione di piccoli orti urbani per ogni cittadino che ne facesse richiesta.

E' ormai da anni che anche in Italia molte iniziative comunali hanno consentito la creazione di orti sociali mirati all'implementazione dei rapporti sociali, oltre che del benessere psicofisico generato dall'attività agricola. In certi casi la quotidianità di un orto assume persino la definizione di terapia dal momento che su molte riviste internazionali "hoticultural therapy" è divenuta una parola chiave di crescente interesse.


Orto sociale ad Alessandria.

Numerose sono poi le iniziative di orti sociali per anziani, orti inseriti in programmi didattici nelle scuole e persino di orti allestiti nelle carceri. In questo ultimo caso effettuato allo scopo non solamente di consentire una sorta di quotidianità dinamica (semine, trapianti, fioriture, raccolta, etc.), ma persino per riconsolidare il concetto di autostima spesso divenuto, in questi casi, di estrema fragilità.

Altro esempio di evidente "agri-filia" è quella di Sting, cantante-contadino che, felice della scelta di vita della sua tenuta agricola in Toscana sottolinea di averla fatta anche per nutrire la famiglia con alimenti genuini, ottenuti in un ambiente sano. Certamente non è da tutti avere la possibilità di disporre di un'azienda agricola di svariati ettari di superficie, ma sono tuttavia molte le possibilità di assecondare la propria voglia di verde in piccoli spazi urbani.

Sono in netta crescita gli operatori del settore delle attrezzature da giardinaggio che dedicano attenzione alla creazione di materiali per mini-orti da collocare sul balcone o in altri piccoli spazi destinabili a verde. Nei casi di estrema mancanza di spazi, sono sempre più progettate e realizzate soluzioni di orti pensili disposti in verticale, in modo da poter essere inseriti a rivestimento delle pareti esterne degli edifici.


Parete allestita come orto verticale.

Da non dimenticare che tale attività può anche dar luogo alla creazione di piccoli orti pensili con materiali di recupero nell'evidenza che qualsiasi contenitore (bottiglie, cartocci di latte, sacchi etc.) può avere la duplice positività: 1) strumento di creatività pseudo-artistica "low cost" e 2) luogo di produzione di ortaggi.

Da non dimenticare sono inoltre gli orti tradizionali a terra che, seppur limitati nelle loro dimensioni, possono tuttavia rappresentare una valida possibilità non solamente produttiva ma anche di esercizio fisico nonché di percezione di odori, spesso graditi, e richiamanti a periodi ormai lontani di contatto con le campagne. La percezione olfattiva di un terreno smosso, di un'erba tagliata o di un fertilizzante naturale sono tipicamente generati da un complesso mondo di microrganismi amici dell'uomo.


Comune di Livorno: panorama di orti urbani.

Oltre alle soluzioni tecniche possibili per rendere attuabili gli allestimenti di micro-orti (tradizionali a terra e/o pensili) è necessario capire meglio ciò che massimizza il livello di soddisfazione per i "neo-orticoltori urbani". Infatti, questa emergente orticoltura consente di personalizzare ciò che ognuno di noi desidera in funzione delle sue peculiari esigenze. In altre parole si può personalizzare un orto attingendo alla biodiversità disponibile non tanto negli agroecosistemi convenzionali (cultivar commerciali), quanto quelli legati ancora al passato (varietà locali di vecchie cultivar).

Sono infine in netta rivalutazione molte delle vecchie varietà di ortaggi che i cosiddetti "agricoltori custodi" hanno mantenuto in riproduzione in ambienti marginali spesso isolati dal mare o dalle montagne. E' da considerare una vera e propria "biodiversità culturale" la riscoperta di vecchie cultivar spesso collegate a usi popolari e/o ricette assolutamente collegate ad un determinato territorio.

Per maggiori info:
Silvio Fritegotto - Agronomo
Socio della SOI "Società Orticola Italiana"
Membro dell'AIF "Associazione Italiana Fertilizzanti"
Tel.: 0577 930915
Cell.: 348 7208196
Web: www.fritegotto.it
Web: www.fertirrigofacile.it

NOTA: L'articolo è tratto dalla lezione di Stefano Benvenuti - Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie dell’Università di Pisa (Viale delle Piagge 23, 56124 Pisa). L'autore è stato uno dei relatori al workshop "Orti Urbani e loro funzione sociale" del 16 settembre al Flormart di Padova 2011 (vedi qui).

Per chi fosse interessato, è disponibile gratuitamente la relazione al workshop di Padova del Dr Stefano benvenuti. Le lezioni del seminario del 1° dicembre sono invece disponibili a pagamento.
Data di pubblicazione: