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Il cetriolo, fra alimentazione e bellezza

Le qualità cosmetiche del cetriolo erano perfettamente note alle nostre nonne, che ne ritagliavano fettine rotonde da applicare sulle zone "critiche del viso", oppure da mettere sulla fronte e sulle tempie per alleviare stanchezza e mal di testa.

Queste maschere di bellezza casalinghe erano, del resto, conosciute e apprezzate già nel Rinascimento, insieme alle creme e alle lozioni ottenute mescolando la polpa di cetriolo con il miele o con il latte. Interessante, fra le altre, la maschera detta "dei tre semi", che suggeriva di pestare in un mortaio i semi di cetriolo insieme a quelli di melone e di cocomero e di aggiungere al tutto un po' d'olio di mandorle dolci. Il risultato era garantito!

I pregi cosmetici del cetriolo non devono far dimenticare, però, quelli alimentari. Il loro elevato contenuto d'acqua li faceva apprezzare dai Romani, che li trovavano freschi e dissetanti; l'imperatore Tiberio, poi, desiderando mangiare cetrioli anche d'inverno, aveva allestito nella sua villa di Capri delle serre mobili su ruote, per poter catturare meglio i raggi del sole. Anche nella Bibbia si legge che le insalate di cetrioli erano fra i cibi maggiormente rimpianti dagli Ebrei, durante la loro fuga dall'Egitto. Un particolare curioso: questa spiccata predilezione per i cetrioli era condivisa anche dai membri della buona società inglese di fine Ottocento.
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