In questo paese, negli ultimi dieci anni, il settore al dettaglio è cresciuto a un ritmo annuo del 20-30%. Secondo i dati del servizio statistico della federazione russa (Rosstat), il mercato degli alimenti e delle bevande in Russia valeva 222 miliardi di dollari nel 2009.
I giganti del retail russo, come il gruppo X5 Retail, Magnit, Seventh Continent, Dixie e le catene Kopeyka, sono ancora i primi attori. A livello nazionale, le catene commerciali rappresentano circa il 30% del mercato alimentare al dettaglio, ma con concentrazioni più elevate nei grandi centri urbani (circa il 50% a Mosca e l'80% a San Pietroburgo).
In Russia, il 10,6% del paniere alimentare medio è costituito dalla frutta fresca. La spesa settimanale di una famiglia media per i prodotti alimentari varia da 3.632 rubli (114,29 dollari) in città come Mosca a 2.809 rubli (89,27 dollari) nelle città con meno di 500.000 abitanti.

Nel 2010, inoltre, la Russia è diventata il maggior importatore di mele del mondo, con un volume importato di 1.110.689 ton, pari a un valore di 719,1 milioni di dollari (un aumento del 24% rispetto al record 2009). Nella stagione commerciale 2010, i principali fornitori di mele verso la Russia sono stati: Polonia (252.773 ton), Cina (158.307 ton), Moldavia (148.588 ton) e Serbia (96.983 ton).
Per quanto riguarda le pere, nel 2011 si prevede un consumo in crescita - fino a 497.000 ton - trainato dalla domanda da parte dei consumatori. Per i russi, la pera ideale è succosa, croccante, dolce e non troppo matura. Le importazioni di pere nel 2011 dovrebbero raggiungere le 412.000 ton. Nel 2010, i principali fornitori di pere sono stati: Belgio (139.185 ton), Argentina (108.126 ton) e Paesi Bassi (46.375 ton).
Il consumo 2011 di uva da tavola è stimato di 419.700 ton, leggermente al di sotto del livello 2010. In quell’anno, il consumo pro capite di uva ha raggiunto in Russia i 2,8 kg, in crescita del 7,6% rispetto al 2009. L’uva è disponibile tutto l'anno in Russia, tuttavia il picco dei consumi si registra tra agosto e novembre che concentra il 66% delle vendite annuali.

Subito dopo i mandarini, gli agrumi più popolari in Russia sono le arance, con una quota di mercato del 6,5%. I consumi delle arance nel 2010 si sono assestati su circa 470,700 ton. Le arance sono disponibili tutto l’anno, in Russia, anche se l’alta stagione per i consumi è l'inverno. Le varietà più diffuse sono Navel e Valencia, calibri 56-72. I maggiori esportatori di arance verso la Russia sono: Egitto (149.888 ton), Sudafrica (129.176 ton) e Turchia (77.846 MT). Questi tre paesi insieme detengono il 70% del mercato russo.
Infine, risulta stabile il consumo di limoni, circa 230.000 ton all'anno. Il limone tradizionalmente è molto diffuso per il tè e nella cucina casalinga, particolarmente per piatti di pesce. I limoni più richiesti sono di pezzatura 100-130. Nel 2011, le importazioni russe sono previste in crescita del 2% fino a 224.670 ton. La Turchia ha fornito il 53% dei limoni importati e la sua quota è costantemente in crescita grazie ai prezzi competitivi e alla vicinanza al mercato.
In conclusione, riferendosi al Perù, paese ospitante del Congresso, Ivanov ha mostrato quali sono i principali frutti che la Russia importa da questo paese: uva da tavola, mango, mandarini, avocado e melograni (nel grafico sottostante).