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Emilia-Romagna: l'Assessore Rabboni risponde sulle difficolta' di erogazione di alcuni finanziamenti PSR

Qualche tempo fa una lettrice di FreshPlaza ci ha scritto per segnalare la difficoltà degli agricoltori emiliano-romagnoli a ricevere i finanziamenti previsti dalla Misura 214 – Pagamenti agroambientali del PSR-Programma di Sviluppo rurale 2007-2013.

La Misura mira a favorire un utilizzo e una gestione sostenibile dei terreni agricoli della regione, in particolare promuovendo la salvaguardia delle risorse idriche, la tutela del suolo, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità e del paesaggio agrario e il miglioramento della qualità dell’aria.

"In Emilia-Romagna – scrive la nostra lettrice - vengono promessi finanziamenti per giovani agricoltori, peccato che poi nessuna banca, e sottolineo nessuna, sia disposta a finanziarli! Motivo? In agricoltura non si guadagna più nulla per cui, anche se coperti dallo Stato e da Agrifidi, nessuna banca è disponibile a finanziare un giovane frutticoltore, che tuttavia per poter far richiesta ha già dovuto sostenere buona parte delle spese. E, in tutto questo, la Regione Emilia-Romagna fa da spettatrice! Penso invece che proprio la Regione, a fronte di tali finanziamenti, dovrebbe fare da garante per gli agricoltori e assicurare delle agevolazioni nei finanziamenti".

E ancora: "Ci sono pochissime domande per questi finanziamenti e il motivo sta proprio nel fatto che, alla fine, molti hanno imparato a proprie spese quanto sia difficile riuscire ad ottenerli! Per questo le poche domande che vengono fatte alla Regione vengono tutte accettate, ma se poi nessuno è disposto a sostenere il finanziamento, è come se non venissero accolte. La cosa più assurda è che tutti questi fondi vengono sprecati, quando invece ce ne sarebbe tanto bisogno!".

FreshPlaza, ha voluto verificare tale segnalazione con l’Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni, il quale ha risposto personalmente come segue.

"Innanzitutto trovo stravagante che si trovi il modo di incolpare la Regione delle scelte e degli atteggiamenti delle Banche italiane. Non dovrebbe sfuggire a nessuno che esiste una crisi della finanza mondiale, che diversi paesi, tra cui l'Italia, sono a rischio di bancarotta e che le banche, grandi e piccole che siano, sono del tutto coinvolte in questo disastro. In altri termini dove non riesce la Banca europea, la Banca d'Italia, il G20, l'Unione europea e il Governo italiano dovrebbe rimediare la Regione Emilia-Romagna? Suvvia, stiamo con i piedi per terra!".

"Comunque, per quanto parziale, stiamo cercando di fare la nostra parte e non da oggi. Quattro anni fa abbiamo promosso e successivamente più volte rinnovato un accordo con le banche regionali denominato investiagricoltura per offrire agli agricoltori, al netto dei requisiti soggettivi di accesso al credito, un costo del denaro mediamente più basso rispetto all'ordinario. Abbiamo poi promosso una convenzione Agrifidi-Ismea per agevolare la ristrutturazione del debito e da dieci anni finanziamo i Consorzi di Garanzia Agricoli per migliorare le condizioni di accesso al credito bancario delle imprese agricole socie".

"Nel 2010 - prosegue Rabboni - sono stati impegnati ed erogati a favore dei Consorzi fidi agricoli 400.000 euro per l’integrazione dei fondi di garanzia, 1,7 milioni di euro per l’abbattimento del tasso di interesse sui finanziamenti bancari per investimenti, 1,7 milioni per agevolare l’accesso al credito a breve termine. Inoltre, a proposito di giovani agricoltori, che da noi rappresentano purtroppo solo l'8% della categoria, desidero informare che in questa Regione i giovani beneficiari dei contributi PSR per l'ammodernamento delle imprese agricole rappresentano ben il 32% del totale e il 19% dei beneficiari di tutti i fondi PSR".

"Infine, per quanto riguarda i contributi per gli impegni agroambientali della misura 214 del PSR, si tratta di una gestione che la Regione ha affidato alle Province che hanno provveduto, sotto la loro responsabilità e in base alle caratteristiche dei territori amministrati, a quantificare preventivamente le risorse da dedicare all’agroambiente. La stragrande maggioranza delle Province ha avuto richieste di impegno addirittura di gran lunga superiori alle risorse rese disponibili. Solo in uno o due casi si sono avute invece, per un evidente errore di previsione, richieste inferiori alle disponibilità. Le risorse non utilizzate verranno ora riallocate per altre destinazioni nell'ambito della stessa Provincia e, se del caso, in ambito regionale".