Nonostante luglio sia il mese in cui è stato consumato il maggior volume di pomodori in Italia (74.600.000 ton), il maggior controvalore si è registrato a giugno, seguito da luglio, con rispettivamente 153.980.000 e 140.512.000 euro. Il minor valore si è registrato nei mesi di gennaio e febbraio.
Come mostra il grafico sottostante, i dati sul consumo di pomodori a febbraio 2010 e febbraio 2011 sono molto simili, rispettivamente 29.300.000 e 28.700.000 ton. In conclusione, il consumo di pomodori in Italia dovrebbe apparire abbastanza stabile.
"Come per molti ortaggi, il consumo di pomodoro dipende dalla stagione, è più elevato in estate che in inverno. Gennaio e febbraio sono i due mesi più freddi e la produzione è più difficile, anche nel sud dell'Italia. Inoltre, ci sono altri ortaggi disponibili che si adattano meglio alla cucina invernale (cavolfiore, broccolo, radicchio, ecc) e questo ha un effetto negativo sul consumo di pomodoro", spiega Lazzarin.
"Il consumo di pomodoro inizia ad aumentare a marzo e continua in crescendo fino alla fine dell'estate. La produzione segue un andamento simile. Fino a giugno, la quota maggiore di produzione arriva dalla Sicilia. Dalla fine di maggio a settembre, i pomodori sono anche prodotti nelle regioni centrali e settentrionali. Da ottobre a gennaio, il prodotto torna a provenire dalla Sicilia", conclude l'esperto.
Consumo di pomodori in Italia. Periodo: febbraio 2010-febbraio 2011

Elaborazione Syngenta Seeds Vegetables su dati Macfrut. Legenda: in blu Volume, in arancione Valore.
Fonte: Syngenta Seeds Vegetables Tomatoes Today – November 2011 - www.tomatoestoday.com