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Puntare all'incremento della produzione

Argentina: presentato a Formosa tavolo nazionale della frutta tropicale

La città di Formosa ha ospitato il lancio del tavolo nazionale della frutta tropicale, durante la quarta fiera internazionale della frutta argentina - Frutar 2011 - organizzata dall'Agenzia di sviluppo di Formosa e dal Consiglio federale per gli investimenti.

Questo vertice di settore ha riunito i produttori delle province di Salta, Jujuy, Tucuman, Santiago del Estero, Formosa, Chaco, Corrientes e Misiones.

I rappresentanti provinciali hanno proposto l'implementazione delle politiche relative al miglioramento di qualità, competitività e sicurezza, così come all'incremento della produzione di frutta tropicale. I partecipanti vorrebbero consolidare un processo di aumento sostenibile dell'offerta, che contribuirà alla graduale sostituzione delle importazioni dei prodotti.

Durante l'incontro è stato sottolineato come, fino agli anni '80, l'offerta di frutta del nord del Paese coprisse l'80% della domanda interna, ma che tutto è cambiato una decina di anni più tardi con l'autorizzazione alle importazioni ecuadoriane. Oggi ci sono meno della metà degli 8.000 ettari di allora e, si spera, l'offerta interna arriverà a coprire un quinto della domanda.

Il tavolo nazionale della frutta tropicale mira a stimolare la produzione di altra frutta come ananas, mango, avocado e papaya, e ha fatto sapere che il paese ha le potenzialità agricole per produrre queste specie che oggi si importano.

Con acquisti per un valore di quasi 67 milioni di dollari nel 2010, la banana è il primo prodotto importato dall'Argentina, superando addirittura caffè e cacao. L'anno scorso sono entrate quasi 350.000 tonnellate di banane, considerando che ogni argentino ne consuma 12 kg/anno. L'Ecuador, con 42 milioni di dollari, è il primo paese fornitore, seguito dalla Bolivia (13 milioni) e dal Brasile (8 milioni).

L'Ufficio nazionale si avvarrà di una analisi diagnostica prima di agire. Secondo gli specialisti dell'INTA, si lavorerà nella ricerca di nuove varietà e tecnologie partendo dalla convinzione che queste regioni non sono tropicali né subtropicali e che si corre sempre il rischio di perdere le colture a causa delle gelate.