Cia: contro la fame nel mondo combattere la speculazione
L'instabilità dei mercati e le speculazioni finanziarie, che hanno trasformato il cibo in un 'capitale' come tutti gli altri - ricorda la Cia - hanno spinto alla povertà assoluta 44 milioni di persone in meno di un anno. Se non si interviene subito, il rischio è che altre 34 milioni di persone sprofonderanno presto nell'indigenza.
Sommando l'eccessiva volatilità dei prezzi agli effetti dell'aumento demografico, al costante aumento della domanda di cibo dai Paesi emergenti e ai disastri provocati dai cambiamenti climatici, il rischio di non riuscire a garantire l'approvvigionamento alimentare globale diventa reale - sottolinea la Cia - soprattutto in vista del 2050, anno in cui saremo 9 miliardi di persone. In altre parole, è ora di tradurre in fatti concreti le istanze volute dalle organizzazioni agricole riunite nel G120, poi approvate dal G20 di Parigi.
In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, quest'anno dedicata proprio all'instabilità dei prezzi del cibo, la Cia ribadisce la convinzione che la chiave dell'economia globale dei prossimi decenni dovrà essere lo sviluppo agricolo dei paesi poveri. Per sconfiggere l'emergenza alimentare e combattere la povertà (su 1,4 milioni di persone che vivono nella povertà assoluta il 70 per cento risiede in aree rurali), è necessario sviluppare l'agricoltura dei paesi poveri, garantendo l'accesso delle comunità locali al mercato dei fattori, a partire dalla terra e dal credito. Insomma, serve più agricoltura per sfamare il mondo.