Invito al convegno su filiera ortofrutticola e GDO a MACFRUT
In Francia, un intervento forte del governo ha consentito la formalizzazione di un accordo fra la maggiore confederazione agricola francese e la GDO, affinché quest’ultima moderi i propri margini su frutta e verdura, in caso di crisi. L’accordo prevede che i distributori, in condizioni di mercato pesante, abbassino i prezzi di vendita per i consumatori e contemporaneamente innalzino i prezzi d’acquisto a vantaggio dei produttori agricoli.
Questi accordi dovranno essere rinnovati annualmente all’inizio di ogni campagna di commercializzazione; sono contenuti nella legge francese sulla modernizzazione della agricoltura, recentemente approvata, che prevede la contrattualizzazione obbligatoria. Questo nuovo modello si baserà su accordi interprofessionali stipulati fra le parti mentre lo stato francese interverrà per decreto qualora, entro fine anno, non si raggiunga una intesa.
Uno dei principali dispositivi approvati è rappresentato dal divieto dell'applicazione di dilazioni, di ribassi e di ristorni (in francese 3R ovvero rabais, remises et ristournes) su frutta e verdura fresche, ovvero di riduzioni di prezzo, a favore della distribuzione, fissate dopo la fatturazione in funzione del volume delle vendite realizzate con l’acquirente, della qualità del prodotto o in cambio di un servizio reso dal venditore.
Altro aspetto importante (definito dalla legge francese) è rappresentato dall’accordo sulla calmierazione dei margini. Tale accordo prevede che, in caso di crisi congiunturale, la grande distribuzione si impegni a ridurre il margine lordo praticato sul prodotto interessato; in pratica, il tasso di margine lordo su quel prodotto dovrà essere inferiore o uguale al tasso di margine lordo medio degli ultimi tre anni. Questa norma, fortemente sostenuta anche dai produttori ortofrutticoli italiani, è finalizzata a regolarizzare in modo più incisivo i rapporti commerciali fra le parti nell’ambito di accordi interprofessionali.
Siamo quindi di fronte ad una serie di iniziative particolarmente significative, in grado di aprire nuove possibilità di rapporto tra mondo della produzione e primaria e grande distribuzione.
Nonostante l’importante ruolo svolto dalle OP ed AOP per migliorare la qualità delle produzioni ed organizzare l’offerta, il sistema organizzato italiano non ha ancora raggiunto il livello di coesione necessario per confrontarsi adeguatamente con la GDO nazionale ed europea e garantire condizioni di reddito accettabili per i produttori.
"Per questo -sostiene Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna- è necessario dare continuità alle proposte scaturite nel 1° Forum Europeo delle Regioni Ortofrutticole proprio a Cesena in occasione di Macfrut 2010 e formalizzate nel Documento conclusivo. Tra queste va ricordata la richiesta di migliorare i rapporti contrattuali fra operatori agricoli e GDO, rendendoli più trasparenti attraverso un codice di comportamento virtuoso. L’esperienza francese dimostra che questo obiettivo può essere raggiunto, che si possono gettare le basi – a condizione che ciascuno, anche il Governo, faccia la propria parte – di un nuovo modo di intendere i rapporti tra i vari soggetti della filiera ortofrutticola".