Assobiotec: le biotecnologie sono decisive per il settore agroalimentare
"Sono certo che il contributo portato dagli importanti e autorevoli relatori presenti al Forum - dichiara Sidoli - metterà in luce per l'ennesima volta il ruolo fondamentale giocato dall'innovazione biotecnologica per assicurare sostenibilità e competitività della filiera agroalimentare italiana. Con la conferma di quanto gli scienziati in tutto il mondo, compresi quelli della FAO e dell'Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA), ripetono da anni sulla sicurezza di tutte le applicazioni agrobiotecnologiche, OGM compresi, per la salute umana, animale e dell'ambiente".
"Non possiamo più ignorare - continua il presidente dell'Associazione delle imprese biotecnologiche - che una delle cause dell'aumento dei prezzi delle materie prime alimentari è legata proprio all'abbandono della ricerca scientifica sui prodotti agricoli, in grado di condurre alla selezione di specie più produttive e resistenti ai cambiamenti climatici. L'intero Paese deve perciò sentire forte il dovere di non disperdere il nostro immenso patrimonio di ricerca e di innovazione, che rappresenta una chiave fondamentale per assicurare alla nostra economia la capacità di competere e il mantenimento dell'alto tenore di vita raggiunto a beneficio delle giovani generazioni".
"La questione che ha di fronte il nostro Paese - conclude Sidoli - si pone proprio in questi termini: vogliamo favorire la crescita di un'agricoltura innovativa, in grado di competere sui mercati internazionali, o vogliamo rimanere ancorati a un ruolo marginale impegnati in una pura querelle ideologica tra favorevoli e contrari all'impiego delle biotecnologie in agricoltura, mentre grandi Paesi come Brasile, Cina, India crescono proprio grazie all'innovazione biotecnologica? L'Italia importa ogni anno 3 milioni di tonnellate di soia geneticamente modificata. Il 90% dei mangimi presenti sul mercato italiano sono geneticamente modificati e sono già impiegati anche nelle filiere DOP e IGP. Uno studio di Nomisma sul mais italiano presentato recentemente parla chiaro: i margini di manovra affinché l'Italia possa continuare a perseguire un'opzione OGM-free diventeranno sempre più limitati e in questo scenario anche le migliori produzione del Made in Italy saranno a rischio".