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Nice Filler: nuovi materiali polimerici per packaging che interagiscono con il prodotto alimentare

Un materiale polimerico di nuova generazione da utilizzare nella produzione di packaging per alimenti in grado di interagire con il prodotto e l’ambiente esterno, preservandone intatte le caratteristiche organolettiche e, dunque, allungando la shelf-life del prodotto agroalimentare nello scaffale. 

Il materiale polimerico è stato brevettato. Ne è scaturito uno "spin off", un progetto d’impresa, che ha vinto il Premio Internazionale Polymer Challenge 2009, cui spetterà adesso lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di compositi polimerici destinati ai produttori di imballaggi alimentari. 

La tecnologia "Nice Filler"
L’idea innovativa si chiama "Nice Filler"® e consiste nella realizzazione di materiali polimerici per l’imballaggio alimentare che svolgano una funzione "attiva".

La tecnologia sviluppata e già brevettata in Italia (è in corso di esame adesso anche la richiesta di brevetto internazionale PCT), è basata su di un composto organico-inorganico che può essere incorporato in qualunque tipo di imballaggio plastico attualmente in uso, sia termoplastiche, sia termoindurenti, inclusi quelli biodegradabili e riciclati.

Il filler è caratterizzato da una struttura lamellare capace di unire, con legami ionici, molecole che possano avere una funzione attiva e/o intelligente. 

Oltre al miglioramento delle proprietà meccaniche, termiche e di barriera, l’incorporazione di questi nuovi composti permetterà di aggiungere una vasta gamma di nuove funzionalità all’imballaggio alimentare: antimicrobiche, antiossidanti, antifungine, assorbitori di ossigeno o umidità, indicatori di variazione di temperature.
La possibilità di introdurre molecole attive nella matrice polimerica permetterà di aumentare la shelf-life dei prodotti alimentari e consentirà di ridurre l’uso di conservanti e dei trattamenti di sterilizzazione degli alimenti.

Ciò è un punto di forza notevole del prodotto, non solo da un punto di vista economico, ma anche dal punto di vista nutrizionale del prodotto stesso.


Nice Filler ha sviluppato un processo di manifattura unico, compatibile con ogni tipo di matrice polimerica

Il mercato
"Il mercato delle materie polimeriche per il packaging degli alimenti risulta molto vasto, dinamico e diversificato. Ancora oggi, tuttavia, in Italia non esiste un sistema di packaging in grado di interagire con l’alimento e l’ambiente esterno che consenta di ridurre o, addirittura, evitare le operazioni di sterilizzazione e sanitizzazione a monte del confezionamento" dice Vittoria Vittoria, professore ordinario di Chimica alla facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Salerno (www.unisa.it), che ha coordinato lo "spin off". In altre parole, spiega la docente, si tratta di un sistema in grado, allo stesso tempo, di mantenere costanti, sia le proprietà organolettiche, sia la qualità igienica dell’alimento. 

I sistemi tradizionali per la conservazione degli alimenti, infatti, prevedono una serie di trattamenti chimico-fisici più o meno spinti se non addirittura l’immissione di additivi nell’alimento. Questi trattamenti distruggono o riducono drasticamente alcuni componenti e spesso modificano le proprietà organolettiche dell’alimento.

Pellet di materiali per imballaggi alimentari
Il sistema prodotto sarà fisicamente costituito da "pellet" di materiali destinati alla produzione di imballaggi alimentari attivi.

La confezione conterrà le molecole attive in forma "protetta" e ne permetterà il rilascio lento e controllato verso l’alimento in esso contenuto. In conclusione, la funzione d’uso sarà quella di migliorare e mantenere costante nel tempo la qualità dell’alimento preservandone le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, consentendo allo stesso tempo la riduzione dell’uso di additivi e/o di trattamenti fisici atti alla conservazione.



Campioni di pectine a confronto. Una pectina contenuta in un imballaggio tradizionale presenta formazioni di muffa. L'altro campione, invece, conservato con un imballaggio trattato con Nice Filler, no
La mela contenuta in una bottiglia di vetro coperta da film trattato con Nice Filler non ha formato muffa, l'altro campione con imballaggio tradizionale sì

Dallo spin off nascerà una società per lo sviluppo industriale del brevetto
Dallo "spin off" nascerà una società che si occuperà di sviluppo, produzione e distribuzione di compositi polimerici destinati ai produttori di imballaggi alimentari interessati a realizzare nuove soluzioni di packaging fortemente innovative.

Usufruendo di un finanziamento di 300.000 euro e grazie all'intervento dell’Imast, il distretto tecnologico sull’ingegneria di materiali polimerici e compositi e strutture sarà costituito un embrione della futura azienda. "All’interno dell’incubatore dell’Ateneo, la società, usufruendo delle strutture, delle strumentazioni e del know-how reso disponibile dal Dipartimento di Chimica nel campo agroalimentare, sarà realizzato background, impianto e padiglione", annuncia la professoressa. "Ci vorranno tre anni di lavoro, poi, se tutto andrà bene, la società fuoriuscirà dal nostro incubatore per cominciare a vivere e a lavorare autonomamente sul mercato".

Contatti:
Prof.ssa Vittoria Vittoria
Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare – Università di Salerno
Via Ponte don Melillo
84084 Fisciano (SA)
Tel.: (+39) 089 964114
Tel.: (+39) 089 964019
Cell.: (+39) 320 7979008
E-mail: vvittoria@unisa.it