In arrivo nuove colture per uso alimentare resistenti al virus del mosaico della rapa
La ricerca sul cosiddetto virus del mosaico della rapa (TuMV), condotta dal dott. John Walsh dell'Università di Warwick e finanziata nell'ambito dell'iniziativa di scienze colturali del Consiglio per la ricerca delle Scienze Biologiche e Biotecnologiche (BBSRC), è stata realizzata grazie a una nuova collaborazione con Syngenta Seeds.
Il Dott. Walsh ha dichiarato che "il TuMV causa delle sgradevoli macchie necrotiche nere sulle piante che infetta: una sorta di vaiolo degli ortaggi! Può causare perdite di produzione significative e, spesso, lascia un intero raccolto inutilizzabile per la vendita commerciale. Nel migliore dei casi, un campo di cavolini di Bruxelles infetti potrebbe fornire un po’ di foraggio per gli animali, ma queste verdure non sarebbero più attraenti per la maggior parte dei clienti. Il virus è particolarmente difficile da controllare perché si trasmette velocemente tra le piante, a causa di insetti vettori”.
Il Dott. Walsh e il suo gruppo hanno identificato il principale gene coinvolto nella resistenza al virus TuMV e hanno scoperto che il modo in cui sviluppa la resistenza è completamente nuovo. Usando questa informazione, hanno trovato che era possibile identificare le piante con una resistenza insita che potrebbe essere usata per accelerare la fase di incrocio e lo sviluppo di varietà commerciali resistenti al TuMV.
Il gruppo dell'Università di Warwick sta ora lavorando con l’industria partner Syngenta Seeds per ottenere tale resistenza nel cavolo cinese. Sperando di fare lo stesso in futuro con altre colture come broccolo, cavolo e ravizzone.