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Commenti sul riconoscimento della Dieta mediterranea come Patrimonio culturale dell'umanita'

Diversi commenti hanno salutato il riconoscimento ufficiale, avvenuto ieri 16 novembre 2010 a Nairobi (Kenya), della Dieta mediterranea come "Patrimonio culturale immateriale dell'umanità" dell'Unesco.

Il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale dell'Unione europea Paolo De Castro: "Un successo tutto italiano. Questo atto rappresenta una leva fondamentale per la valorizzazione delle risorse agroalimentari dei paesi del Mediterraneo, sia interni che esterni, in termini di sostenibilità per l'incidenza economico-culturale che riveste il cibo. Il mix di elementi che caratterizza la dieta mediterranea ha, e deve avere, la capacità di ispirare il senso di continuità e identità delle popolazioni".

Confagricoltura in una nota afferma: "L'ingresso della Dieta mediterranea nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'Unesco rappresenta un traguardo di inestimabile valore per l'immagine della nostra agricoltura e delle sue impareggiabili produzioni di qualità. E' meritevole l'operato del Ministro Galan e degli esperti del Mipaaf".

Il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi: "Una vittoria della qualità, della tradizione, della salubrità e della tipicità dell'agricoltura e dell'agroalimentare made in Italy. E' stato premiato il lavoro di generazioni di agricoltori che si sono sacrificati per dare prodotti che oggi rappresentano un bene prezioso che va tutelato e valorizzato. Quindi, appare quanto mai opportuna la sua piena valorizzazione a livello mondiale, visti anche i continui e qualificati riconoscimenti scientifici e medici per le sue caratteristiche nutritive e salutistiche".

Il presidente della Coldiretti Sergio Marini: "I meriti della Dieta mediterranea e degli stili di vita ad essa associati sono soprattutto dei nostri agricoltori, che pertanto hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato e nessuno può permettersi di negarglielo. Tanto meno chi istituzionalmente dovrebbe solo ringraziare per il lustro che la nostra gente dei campi dà al Paese".
Data di pubblicazione: