A Bruxelles incontro con gli europarlamentari sulla riforma della Pac
I tre presidenti hanno sottolineato il ruolo decisivo che spetta ai rappresentanti a Strasburgo: con il meccanismo della codecisione, introdotto dal Trattato di Lisbona la Pac per la prima volta verrà riformata con una decisione congiunta del Consiglio dei Ministri e del Parlamento europeo. Hanno quindi sollecitato l'impegno dei rappresentanti italiani per tracciare una prospettiva di rinnovato sviluppo della nostra agricoltura dentro e fuori i confini nazionali.
Ad avviso delle tre Organizzazioni professionali, la riforma della Pac deve far perno sugli attuali strumenti (pagamenti diretti, misure di mercato e assi dello sviluppo rurale) secondo una nuova articolazione che abbia per obiettivi la semplificazione, la finalizzazione degli interventi a favore degli agricoltori professionali, la valorizzazione del ruolo del settore agricolo per la crescita economica e l’occupazione, la qualificazione dell’attività agricola per fronteggiare adeguatamente le sfide globali. Il tutto operando "gradatamente gli opportuni adattamenti", come previsto dal Trattato di Lisbona. In ogni caso, prima della fissazione delle prospettive finanziarie per il 2014-2020 vanno opportunamente definiti i principi, i criteri direttivi e i fabbisogni della riforma per i prossimi anni.
La politica di sviluppo rurale - rimarca il documento unitario - deve concentrarsi su misure a vantaggio delle imprese puntando sull’aumento della competitività. Quindi, vanno sostenuti gli investimenti aziendali (innovazione tecnologica), il ricambio generazionale, l’integrazione di filiera e la promozione all’export.
Confagricoltura, Cia e Copagri chiedono quindi che venga confermato l’attuale stanziamento in bilancio della spesa agricola previsto al 2013 in termini reali.