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Importanti riscontri per i produttori di kiwi giallo e verde

Cancro del kiwi in Italia: continuano positive verifiche circa il suo controllo

Lo scorso lunedì, 8 novembre 2010, a ridosso della raccolta del kiwi, sono iniziate le giornate di confronto e di verifica presso i campi sperimentali Timac Agro Italia SpA / Dipartimento Protezione Piante dell'Ateneo della Tuscia, con i ricercatori ed i titolari delle aziende pilota delle provincie di Latina, Roma e Viterbo produttrici delle varietà di actinidia a polpa gialla ed a polpa verde, per valutare i risultati ad oggi ottenuti in merito alla sperimentazione in atto per il contenimento dell’agente causale (Pseudomonas syringe pv. actinidiae - Psa) del cancro batterico dell’ actinidia.

Nei siti sperimentali affetti da cancro batterico si stanno esaminando gli aspetti agronomico-colturali adottati e l’efficacia della strategia applicata dai ricercatori su 2.000 piante di Actinidia chinensis (kiwi a polpa gialla), messe a confronto con altrettante piante di controllo non sottoposte a sperimentazione e su 6.000 piante di Actinidia deliciosa (kiwi a polpa verde) messe a paragone con altrettante piante non sottoposte al protocollo sperimentale. Gli aspetti valutati riguardano lo stato vegetativo delle piante, la presenza e la riduzione dei caratteristici sintomi determinati dal patogeno, la produttività (quanti-qualitativa) ed eventuali problemi collegabili agli interventi effettuati.

Dichiara Giovanni Lucci: (sviluppo tecnico Timac Agro Italia) responsabile dei
siti sperimentali: "La soddisfazione è palpabile; più volte, gli imprenditori agricoli coinvolti oramai da tre anni in questa sperimentazione hanno espresso commenti positivi, ed è per questo che Timac Agro Italia, in collaborazione con l’Università della Tuscia, si ripropone - terminata l’elaborazione dei dati - di divulgare nei prossimi mesi i risultati ottenuti su riviste tecnico-scientifiche come anche di organizzare incontri divulgativi; inoltre, per la stagione 2011, ancora con questi esperti produttori sulle tre provincie del Lazio, contiamo di proseguire e replicare le sperimentazioni per dare ulteriori risposte positive per contrastare efficacemente questo problema".

"Stiamo monitorando anche produttori al di fuori delle sperimentazioni ufficiali che hanno ugualmente adottato il protocollo sperimentale, ed anche qui le aziende sono molto soddisfatte dei risultati ottenuti. Il risultato in campo ci sta dimostrando che siamo nella giusta direzione per la risoluzione di questa problematica".

L’organizzazione e l’applicazione della sperimentazione, che sta riaccendendo speranze e soddisfazioni tra i produttori di kiwi del Lazio, è stata realizzata mediante una fattiva collaborazione tra un gruppo di esperti tecnici del territorio (Dr. Snidaro Diego, Sig. Morrillo Roberto, Sig.ra Tagliaferri Roberta, Agr.co Procacci Gianni), e il gruppo di Fitobatteriologia della Facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia, coordinato dal Prof. Giorgio M. Balestra del Dipartimento di Protezione delle Piante.
Data di pubblicazione: