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Ma alcuni operatori forniscono versioni diverse

Previsti minori volumi di meloni dal Costa Rica

Secondo alcune voci non confermate, alcune multinazionali frutticole avrebbero in programma di chiudere alcune loro attività in Costa Rica. Ciò si tradurrebbe in un calo dell'areale destinato a meloni per il prossimo anno, proseguendo così nel trend al ribasso iniziato nel 2008.

I crescenti costi di produzione e il rafforzamento della valuta locale nei confronti del dollaro rappresentano le ragioni principali che indurrebbero le aziende a dismettere la produzione di meloni in Costa Rica.

Anche i commercianti olandesi hanno registrato un cambiamento nel paese. "E' ancora presto per dire qualcosa al proposito, ma prevediamo minori volumi di importazione", dichiara Fred Rennen di Hispafruit. "Se grandi aziende hanno fortemente limitato la produzione nel paese, questo avrà inevitabilmente conseguenze nel settore".

Fred ammette che la stagione dello scorso anno non sia stata un successo, a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Inoltre i crescenti costi di produzione e il cambio sfavorevole della valuta non hanno facilitato l'export. La stessa Hispafruit pianificherà una campagna più contenuta per il prossimo anno. "I nostri produttori hanno leggermente ampliato gli areali lo scorso anno, ma dovranno ritornare al livello precedente". Fred partirà per il Costa Rica alla fine del mese per constatare dal vivo la situazione.


Meloni del Costa Rica
I principali territori di produzione del melone in Costa Rica sono le provincie di Guanacaste, dove si trovano i più importanti produttori ed esportatori, e di Puntarenas. Le varietà maggiormente coltivate sono Cantalupo, Honeydew, Galia e Piel de Sapo. L'areale registra un andamento decrescente dal 2008, quando la superficie totale è calata da 10.345 ettari del 2007 a 8.640 Ha (-16,5%). Nel 2009 l'areale è ulteriormente diminuito del 34%, scendendo a 5.703 Ha.

Areale destinato a meloni in Costa Rica: 2005-2009 (FAOSTAT)

I volumi sono in calo dal 2006, quando la produzione ammontava a 291.332 tonnellate. Nel 2007 si registrò una produzione di 251.765 ton (-13,6%), nel 2008 fu di 197.273 ton (-21,6%) e nel 2009 si fermò a 187.325 ton (-5%).

Produzione di meloni in Costa Rica: 2005-2009 (FAOSTAT)

Rolf Weber della Global Producers esprime tuttavia qualche scetticismo: "Le statistiche che registrano un calo di areale di meloni in Costa Rica, danno un'immagine falsata della produzione in America Centrale", dichiara. L'importatore ha una propria azienda produttrice nel paese, dove vengono coltivati meloni gialli/bianchi, Piel de Sapo, angurie, Cantalupo e Galia. Di tutti meloni dell'America Centrale, il 50% è destinato al mercato nord-americano. Negli ultimi anni, l'export verso l'Europa non è ancora diminuito.

Le grandi multinazionali frutticole di cui parlano i giornali locali, riforniscono principalmente gli Stati Uniti. Perciò, secondo Rolf, non si può parlare di fine della produzione, ma di rimpiazzo degli areali con altri paesi di produzione e questo potrebbe avere anche conseguenze sui volumi disponibili. Si devono, inoltre, considerare le diverse varietà di prodotto. Verso il Nord-America vengono esportati l'80% di tutti i meloni Cantalupo, il 20% di Galia, il 100% di Honeydew bianchi e il 20% di angurie.

"Quest'anno si sono venduti semi di melone giallo come mai accaduto prima in Costa Rica, quindi la prossima stagione dovrebbe garantire almeno la disponibilità di questa varietà - osserva Rolf - Nell'area settentrionale del paese si prevede un inizio di stagione in anticipo di due settimane per i meloni gialli e le angurie, in quanto si prevedono condizioni climatiche favorevoli, che anticiperanno la semina".

Il Costa Rica inizierà con le esportazioni di angurie, meloni gialli e Honeydew, nelle settimane 1 e 2 del 2011 e di Cantalupo e Galia nelle settimane 4 e 5.



I crescenti costi di produzione e il cambio sfavorevole della valuta giocano chiaramente un ruolo importante in Costa Rica. Global Producers ha spostato una parte dell'areale destinato ad angurie a Panama. Le condizioni di coltivazione non sono ideali per altre varietà, ma a livello commerciale si tratta di un paese molto interessante. "Le angurie di Panama non somigliano a quelle costaricane, la stagione inizia più tardi ed è più breve - conclude Rolf - La coltivazione di angurie in Costa Rica, in ogni caso, non verrà eliminata".