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Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura:

"IGP alla pasta cinese: "L’apertura europea va coniugata con una reciprocita’ globale"

"La notizia del riconoscimento IGP ad un particolare tipo di pasta made in China non ci sorprende, visto che dall’aprile 2006 la UE ha previsto la possibilità di presentare domande di registrazione DOP, IGP e STG anche per i prodotti non comunitari". Così Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, commenta la notizia che Bruxelles ha concesso ai "vermicelli" cinesi Longkou Fen Si di fregiarsi dell’indicazione geografica protetta UE.

"Ci auguriamo che questo riconoscimento ad un prodotto cinese sia il primo passo verso una multilateralità in sede WTO che per il nostro Paese è fondamentale. Oggi, infatti, non c’è reciprocità e, se un prodotto cinese può godere in Europa delle tutele previste dal marchio IGP, un nostro imprenditore non ha, invece, alcuna tutela di questo tipo in Cina".

"La vera sfida che attende l’Unione Europea - prosegue Federico Vecchioni - è far recepire il sistema delle denominazioni di origine in sede WTO in modo da ottenere un riconoscimento esteso a livello globale dei suoi marchi di garanzia. Indubbiamente quello della Cina è un passo avanti sulla strada della qualità che risponde ad un disciplinare produttivo ed a tradizioni locali e di questo si avvantaggiano i consumatori".

"Certo - conclude il presidente di Confagricoltura - ci crea qualche preoccupazione perché riguarda un prodotto, come la pasta, che è un simbolo del made in Italy alimentare. Ma siamo favorevoli alle sfide sul mercato globale ad armi pari".
Data di pubblicazione: