Meno fitosanitari nei campi italiani
"Fra i principi attivi - si legge nella nota - i fungicidi rappresentano il 63,1% del totale, gli insetticidi e gli acaricidi il 10,6%, gli erbicidi il 10,7%, i vari il 15,1% e i biologici lo 0,5%. Con riferimento alla classe di tossicità, il 3,6% dei prodotti fitoiatrici risulta molto tossico o tossico, il 18,7% nocivo, mentre il 77,7% viene definito non classificabile. La quantità distribuita di prodotti tossici e molto tossici è diminuita del 12,4% rispetto al 2008. Risultano in calo, ma in misura meno intensa, anche i prodotti non classificabili (-1,9%), mentre i prodotti nocivi mostrano un lieve aumento (+1,8%) rispetto all'anno precedente".
"La quantità dei principi attivi consentiti in agricoltura biologica e contenuti nei prodotti fitosanitari (pari al 56,3% delle sostanze attive totali) diminuisce in misura inferiore (-6,7%) rispetto ai principi attivi in complesso (-8,0%). Il 44,9% dei prodotti fitosanitari viene distribuito nelle regioni settentrionali, il 13,7% in quelle centrali e il 41,4% nel Mezzogiorno".
"L'impegno per la riduzione e per il corretto uso dei fitosanitari, che permette di avere prodotti di assoluta sicurezza, rispettosi dell’ambiente ed economicamente sostenibili sta dando risultati molto positivi". Lo sottolinea Confagricoltura che ricorda come dati confortanti siano venuti anche dal "Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale nel 2009" del Ministero della Salute da cui emerge che più del 99% della frutta e degli ortaggi prodotti oggi in Italia sono in totale sintonia con la legislazione vigente, mentre la media europea di campioni irregolari nel 2009 si è attestata al 3,2%.
"Sono importanti - ad avviso di Confagricoltura - le innovazioni tecnologiche che si stanno mettendo in atto, sostituendo molecole di vecchia concezione con principi di nuova generazione a ridotto impatto ambientale, o con l’impiego di macchinari di irrorazione con nuove funzionalità".
Fonte: aiol.it / Confagricoltura