La coltivazione di fragole, che avrà presto inizio nella provincia spagnola di Huelva, richiede l'aiuto di lavoratori stranieri, nonostante le campagne di alto profilo da parte di La Junta de Andalucía destinate alla formazione dei lavoratori locali.
Il deputato di governo a Huelva, Manuel Bago, ha annunciato che si sono chiusi quasi un migliaio di contratti, dopo l'incontro con la Commissione Flussi Migratori, la Federazione Andalusa di Comuni e Province, lavoratori e sindacati. I lavoratori raggiungeranno Huelva, in quanto necessari: 700 donne marocchine, tutte destinate alla semina di fragole, e altre 264, sempre marocchine, per la raccolta di lamponi, che inizierà nelle settimane a venire.
La crisi economica e l'alto livello di disoccupazione in Andalusia potrebbe suggerire un ritorno ai campi dei lavoratori locali al fine di coprire facilmente i 9.000 posti vacanti necessari per la coltivazione di 6.500 ettari disponibili a Huelva. Gli imprenditori del settore fragola, però, non vogliono correre rischi e preferiscono ricorrere a manodopera non improvvisata.L'associazione Freshuelva si è mostrata molto soddisfatta. "Tutto è sotto controllo", ha dichiarato Rafael Dominguez, manager di Freshuelva. Nella stagione 2007-2008, quando la crisi ha fatto capolino, la prima campagna mediatica fu lanciata dall'amministrazione. Alla fine c'è stato bisogno di 2.500 lavoratori stranieri.