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A cura di Rossella Gigli

La difesa della Proprieta' Intellettuale nel settore delle sementi orticole: intervista con Alessio Pigozzi

In occasione di Macfrut 2010, e in particolare nell'ambito del convegno "La filiera orticola di qualità parte dal seme", FreshPlaza Italia ha intervistato Alessio Pigozzi - nella sua veste di portavoce del Gruppo Orto wic di Assosementi - in materia di difesa della Proprietà Intellettuale in orticoltura.

Il mercato delle cosiddette riproduzioni illegali di materiali di moltiplicazione (sementi e piantine generate per talea) viene oggi stimato tra i 15 e 20 milioni di Euro, pari al 10-15% del valore del mercato delle sementi professionali per l'orticoltura. In ambito UE, l’Italia si colloca purtroppo tra i paesi in cui è diffuso l’impiego di sementi e talee ottenute senza rispettare pienamente le norme e infrangendo le convenzioni a tutela della proprietà intellettuale.

Come osserva Pigozzi: "Il danno generato - non solo alle aziende sementiere, ma all’intera filiera - è enormemente superiore al valore commerciale del seme originale. La riproduzione illegale, infatti, immette sul mercato nazionale e nel canale delle esportazioni materiali privi di garanzie di qualità e di tracciabilità e con uno stato sanitario incerto, mettendo a rischio la credibilità e gli investimenti di chi opera correttamente. C’è poi da valutare il pericolo, tutt’altro che remoto, che venga così disincentivata l’introduzione dell'innovazione varietale, a scapito della competitività della produzione orticola italiana".


Alessio Pigozzi, portavoce del Gruppo Orto wic di Assosementi. (Foto: FreshPlaza)

"Il nostro obiettivo - prosegue Pigozzi - è dunque quello di creare una coscienza nella filiera, compreso l'anello finale della distribuzione, circa i vantaggi dell'uso di materiale certificato originale, facendo leva sulle ricadute positive che solo l'impiego di materiale di qualità può portare a tutti gli operatori coinvolti".

Allo stato attuale, le cause legali per la difesa della proprietà intellettuale vengono portate avanti singolarmente dalle imprese aderenti alla sezione Gruppo Orto wic di Assosementi. "I tempi abbastanza lunghi della giustizia italiana non ci spaventano - sottolinea Pigozzi - l'importante è dare l'esempio".

Tra le cultivars più soggette al rischio di "imitazione" illegale, Pigozzi elenca: lattuga, indivia, valeriana, baby leaf, spinacio per baby leaf, rucola e talea di pomodoro. Quando la riproduzione illegale viene confermata, ne viene richiesta la cancellazione dal Registro Europeo delle Sementi. Sempre a livello europeo, l'Anti-Infringement Bureau sta lavorando per raccogliere tutta la casistica di violazione della proprietà intellettuale per poter adottare strumenti più efficaci di tutela. Negli ultimi anni, infatti, complice anche la crisi economica, i casi di frodi sono risultati infatti in aumento, anche nei paesi del Nord Europa.

Tra le note positive per il futuro, Alessio Pigozzi cita gli sforzi condotti per la creazione di una reciprocità con il mercato cinese, dove si sta lavorando per un reciproco riconoscimento della validità e tutela dei brevetti, visto l'enorme potenziale che la Cina rappresenta per le aziende sementiere internazionali.

Contatti:
Assosementi
Piazza Costituzione, 8
40128 Bologna
Tel.: 051 503881
Fax: 051 355166
E-mail: info@sementi.it
Web: www.sementi.it
Data di pubblicazione: