Cia accusa: dannosa la promozione della Regione Sicilia per l'uva da tavola nella GDO
Il rischio che si corre, per la Cia, è che, per reggere la concorrenza, altre catene distributive possano ulteriormente ridurre i prezzi all'origine oppure essere indotte a rivolgersi ad altre aree produttive nazionali o extracomunitarie dove i costi di produzione sono più bassi, mortificando così gli sforzi profusi dagli agricoltori nelle produzioni di qualità.
"Non è questo il modello di accordo di filiera che gli agricoltori e la Cia da tempo chiedono alla Regione - dice Carmelo Gurrieri, presidente regionale della Cia - e stupisce la leggerezza con cui l'Amministrazione regionale si presta a operazioni promozionali che coinvolgono una solo catena distributiva senza un pieno coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole e in assenza di chiarezza su chi e come vengono realizzate le forniture, compreso il prezzo che viene riconosciuto agli agricoltori".
La Cia siciliana chiede al neoassessore Elio D'Antrassi di sospendere "questa inutile e dannosa campagna promozionale" e di avviare un confronto con le organizzazioni di categoria per impostare una organica e più consistente campagna promozionale dell'uva da tavola e degli altri prodotti agricoli capace di valorizzare realmente le produzioni agricole dell'isola, contribuendo così al miglioramento della redditività dei prezzi all'origine.