Sicilia e Israele insieme contro la Tristeza degli agrumi
"Oggi, grazie alle nuove tecnologie di analisi del genoma – afferma Bar Joseph – abbiamo la possibilità di conoscere molto più velocemente quali sono le molecole che in natura interferiscono con la replicazione del virus (siRNA), di isolarle e di utilizzarle per proteggere le piante da infezioni successive. La soluzione che metteremo in campo in Italia – continua – è un’evoluzione di quanto già fatto in altri Paesi. E consentirà di continuare ad utilizzare il portainnesto arancio amaro, il più adatto alle caratteristiche pedo-climatiche e alle cultivar siciliane ma il più suscettibile".
Il presidente Catara (seconda da sinistra), il professor Bar Joseph (al centro) e alcuni ricercatori del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia.
Bar Joseph già lo scorso novembre (vedi precedente articolo) visitò i laboratori del Parco, per rendersi conto dello stato della ricerca sul virus responsabile della distruzione di diverse decine di milioni di piante nel mondo e da qualche anno in progressiva diffusione in Sicilia, dove sta causando gravi danni e allarme fra i produttori. Una visita feconda, durante la quale il professor Bar Joseph incontrò gli esperti locali e registrò i progressi che la comunità scientifica che collabora con il Parco ha sviluppato. Il confronto è rimasto attivo in questi mesi: da qui la decisione di organizzare un team, aperto a tutti gli esperti del settore, per una veloce e efficace soluzione all’epidemia.
Attraverso le nuove tecnologie di sequenziamento rapido saranno analizzati i genomi di diversi isolati del virus per definire, attraverso un’elaborazione ragionata dei dati con strumenti di bioinformatica, un quadro dei ceppi presenti e degli effetti sulle piante. L’obiettivo, prospettato in tempi brevi, è l’inserimento nelle piante di un meccanismo di interferenza all’azione del patogeno. In pratica una sorta di vaccinazione per impedire l’infezione con ceppi aggressivi. La tecnica è efficace se contemporaneamente si eviterà l’introduzione di ceppi provenienti da altri continenti. Tutto questo è oggi possibile perché è stato completato il primo sequenziamento del genoma degli agrumi.
"Abbiamo concluso un accordo – annuncia il presidente del PST Sicilia, Antonino Catara – con i centri di ricerca che pubblicheranno fra un mese l’intero genoma, i quali metteranno a disposizione la piattaforma di analisi. Oggi – afferma Catara – esistono sparse nel mondo e qui in Sicilia tutte le competenze e le tecnologie per sconfiggere la Tristeza. Metterle insieme – conclude – è la strategia vincente per risolvere il problema in tempi relativamente brevi".
Per maggiori informazioni:
Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia
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