La ricetta della Regione Emilia Romagna per scongiurare future crisi della frutta estiva
In conclusione dei lavori del ventiseiesimo convegno sugli scenaridella peschicoltura, organizzato a Cesena dalle Camere di commercio diForlì-Cesena e di Ravenna, Rabboni ha dichiarato: "Il 2009 è stato un anno terribile per questa coltura, durante il quale i nodi che affliggono il settore sono venuti al pettine. Ora è il momento di lavorare insieme per scioglierli".
"Il mercato delle pesche è ormai unico e internazionale - ha spiegato l'Assessore - e, senza accordi tra i paesi produttori, il rischio di annate come questa, caratterizzata da un eccesso produttivo, è sempre incombente. Senza contare che solo insieme potremo utilizzare al meglio gli strumenti offerti dall'Unione europea proprio per prevenire i surplus produttivi".
Per quanto riguarda la situazione in Italia, per Rabboni gran parte delle difficoltà sono legate al fatto che è troppo bassa la quota di produttori organizzati. "Il mondo agricolo non può lamentarsi della situazione e non adottare dei correttivi. Bisogna aumentare la produzione organizzata almeno del 20%. Inoltre è necessaria una cabina di regia", ha detto.
Infine Rabboni ha chiesto alla grande distribuzione un tavolo di trattativa con le organizzazioni di produttori "per arrivare a un accordo generale sulle caratteristiche qualitative del prodotto e sui prezzi minimi da garantire alle aziende agricole per coprire almeno i costi". Un esempio in questo senso può essere rappresentato dall'Accordo promosso dalla Regione la scorsa estate (vedi precedente articolo).
"Anche se i risultati sono stati modesti - spiega infatti Rabboni - l'accordo del luglio scorso dimostra che è possibile arrivare a un'intesa che garantisca un prezzo minimo ai produttori e che fissi un prezzo massimo per i consumatori. Chiediamo al Governo di impegnarsi in questa direzione anche sul piano nazionale".